martedì 3 novembre 2015

Non siamo tutti uguali. Nemmeno da morti



«Trovo che i cimiteri così come sono disegnati e fatti siano classisti, razzisti. Il ricco ha le sue tombe di famiglia in marmo mentre il povero ha la sua piccola tomba che nessuno vede. Dovrebbe essere fatta una fossa comune, tutti insieme allo stesso modo, per dare un esempio politico-sociale ed etico-morale. Un modello di democrazia della morte lo trovo nei cimiteri dei militari americani, polacchi e inglesi dove ci sono tutte croci bianche allineate. Questa è l'eguaglianza». Così commenta Oliviero Toscani nella rubrica #‎FattoInItalia, condotta da Nicolas Ballario, dedicata all'architettura cimiteriale in occasione del Giorno dei Morti. Paolo Crepet, scrittore e psichiatra ospite della puntata, aggiunge: «Ancora oggi continuiamo a far vedere questa disuguaglianza, questo potere che va al di là della morte. Nel cimitero acattolico di Piramide a Roma per esempio ogni defunto ha il suo albero, una quercia o un pino. È una foresta, un piccolo bosco animato».

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