mercoledì 30 settembre 2015

Un saggio sulla iniziazione in Massoneria di Voltaire

di Marco Rocchi



La Loggia delle Nove Sorelle (il riferimento è alle Muse) è forse la Loggia più celebre del mondo e certamente la più ricca di straordinari personaggi, quali Voltaire, Franklin, Jefferson, Cherubini, Montgolfier, Guillotin, Lavoisier solo per citarne alcuni.  In questo contributo (in francese) del 1874, un saggio sulla iniziazione di Voltaire:

https://app.box.com/s/qqaavhzlp2mbwr8jys57wygds7jeanp5

Il Dio di Aldo Busi



«Da bambino un po' mi dispiaceva non essere Dio e non sapevo, sciocchino che non ero altro, di struggermi per niente, perché già a dieci anni se fossi stato Dio non avrei cambiato una virgola in niente e in nessuno, non sarei stato tanto egoista da togliere agli esseri umani la soddisfazione di farcela, di non farcela e di ritentare da soli attimo dopo attimo e millennio dopo millennio, quindi, non fosse stato che per la debolezza di dare una mano qui e là e anche di prendermela, Dio lo ero già: indifferente, impassibile, neutro per la troppa compassione e inesistente per infinita generosità verso gli esistenti tutti, e così buono da aver convogliato esclusivamente su di sé e in sé tutto l'odio, proprio e altrui, che si prova a non poter amare qualcuno in particolare o, massimamente, non poter dargliene alcun segno amandolo. Perché Dio, oltre a non poter amare alcun essere umano, non ha nemmeno un Dio da inventarsi e da amare e da inventarsi di amare perché Dio è già Lui. Oggi credo proprio che al Suo posto mi sarebbe dispiaciuto un bel po' non essere me bambino. [...] Oltre a essere Dio, poi, quanto a farcela, non farcela, risollevarmi e ritentare da solo, ero anche IO, ero anche AB, l'inizio stesso di ogni alfabeto, di ogni lingua morta e di ogni lingua che nasce, e tutto moriva e rinasceva con me e attraverso di me, io universale collettore di ogni singolo io passato e presente, autobiografo dell'umanità».

martedì 29 settembre 2015

Scienza, Etica e Senescenza. Psichiatria, psicologia e filosofia a confronto




L’ISUE, l’Istituto di Scienze Umane ed Esistenziali in collaborazione con l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli presentano dal 1 al 3 ottobre a Napoli, all’Hotel Alabardieri il congresso «Scienza, Etica e Senescenza». L’evento, accreditato a fini ECM per medici e psicologi, è un momento di incontro in cui esperti di fama internazionale nel campo della psichiatria e della filosofia interverranno in un’occasione di altissimo livello scientifico.


lunedì 28 settembre 2015

«The Broken Key», il nuovo film di Louis Nero

«The Broken Key» è il nuovo film di Louis Nero, prodotto da Torino Film Production e L’Altro Film in uscita nel 2016. Il film è ambientato nel futuro e vede come protagonisti attori di fama internazionale del calibro di Rutger Hauer, Geraldine Chaplin e Franco Nero.
La storia di The Broken Key si svolge tra l’Antico Egitto e la Torino del futuro e rappresenta “un viaggio simbolico ed emozionante, disseminato d’insidie e repentini colpi di scena, verso la conoscenza di noi stessi”. La storia ruota intorno al numero 7: sette vizi capitali, sette arti liberali, sette virtù e sette saggi. Una curiosità: tra le comparse, anche studiosi legati al Rito di York. Riconoscete qualcuno?






Pitagora riparte da Crotone, convegno con Piergiorgio Odifreddi



Seconda edizione del meeting delle 14 logge dedicate a Pitagora il 9 e il 10 ottobre a Crotone. Organizza la crotonese “I Pitagorici” avvicendando la “Pitagora” di Jesi che lo scorso anno aveva curato nella città marchigiana la realizzazione del primo raduno nazionale.

La scaletta dei due giorni a Crotone prevede una programma rituale il primo giorno, e uno pubblico il 10 ottobre con un convegno sul tema “Pitagora riparte da Crotone: attualità del pensiero pitagorico e sue proiezioni nel futuro” che si terrà dalle ore 17,30 nel Teatro Apollo, situato nel centro cittadino. Interverranno all’incontro, moderato da Alessandro Cecchi Paone, specialisti in varie discipline: Giuseppe Lombardo (Il modello Pitagorico quale icona della “città” ideale:alcune considerazioni), Piergiorgio Odifreddi (I numeri sacri nella tradizione pitagorico-massonica), Carlo Petrone (Icco da Taranto, medico-ginnasiarca), Salvatore Mongiardo (La dignità della donna: la grande rivoluzione del Pitagorismo), Margherita Corrado (Pitagora e Crotone. Dalle suggestioni antiquarie all’evidenza archeologica).

Il giorno precedente, venerdì 9 ottobre, alle ore 18, si svolgerà la tornata rituale presso la struttura del Convivio di Hera, in un tempio allestito per l’occasione. Dopo l’apertura dei lavori, Carlo Ripolo (della Loggia “I Pitagorici”) e Francesco De Siena (della Loggia “Mediterraneo” di Crotone), esporranno una loro tavola pitagorica che avrà anche intermezzi musicali. Dopo la tornata i Fratelli e i loro accompagnatori parteciperanno al Sissizio Pitagorico che si svolgerà sempre presso il Convivio di Hera.

Fonte: GOI

Viaggi

di Almerindo Duranti




venerdì 25 settembre 2015

Il pozzo di san Patrizio

di Valentina Marelli



Una leggenda, sviluppatasi nel Medioevo,  narra di una profonda caverna posta su un isolotto del Lough Derg (Donegal), Repubblica d'Irlanda. Secondo la leggenda, la caverna era stata indicata da Dio a San Patrizio, solito ritirarsi in preghiera nell'isola, e che era impegnato nell’opera di evangelizzazione della stessa,  affinché potesse mostrare le pene dell'Inferno o dell’Oltretomba ai fedeli più increduli, in più il Signore assicurò al Santo che chiunque vi si fosse avventurato sino a raggiungere il fondo, e che vi si fosse trattenuto un giorno ed una notte, avrebbe ottenuto la remissione dei peccati e l'accesso al Paradiso.

La caverna divenne meta di pellegrinaggio, sino a quando, nel 1497, papa Alessandro VI impose la chiusura della grotta e la distruzione degli edifici sull'isola. Fu riaperta, non molto tempo dopo, e di nuovo chiusa nel 1632 ad opera di Sir James Balfour e Sir James Stewart per conto del governo irlandese. Infine, la caverna fu aperta per la terza volta sotto il regno di Giacomo II e chiusa per l'ultima volta nel 1780.

La leggenda così narrata si sviluppò in tutto il mondo, tanto che non è difficile ritrovare in vari luoghi del pianeta pozzi che appunto presero il nome da questo primo e famoso pozzo di San Patrizio. Quello che abbiamo visitato si trova ad Orvieto.

Il Pozzo di San Patrizio di Orvieto è un esempio unico di audacia ingegneristica e decoro architettonico. Costruito da Antonio Sangallo il Giovane nel XVI secolo per raggiungere una vena d’acqua sottostante la rupe di Orvieto, il Pozzo è un largo cilindro profondo 53.15 metri e largo 13.40 con due scalinate elicoidali, illuminate da 70 finestroni centinati e sovrapposti. Queste scale sono il capolavoro di San Gallo: formate da 248 scalini bassi, permettevano la discesa e la risalita di intere colonne di muli carichi di otri d’acqua, senza che, ovviamente, si intralciassero durante il percorso. L’idea di realizzare questo pozzo, affinché la città fosse rifornita d’acqua pura anche durante un possibile assedio, fu di Papa Clemente VII, che nel dicembre del 1527, ai tempi del Sacco di Roma, si rifugiò ad Orvieto che, costruita su di un pianoro tufaceo isolato e sovrastante la Valle del Paglia, era l’unico luogo sicuro più vicino Roma. Clemente VII però, narra la storia, temeva talmente la furia dei Lanzichenecchi da voler rendere Orvieto autosufficiente in caso di assedio prolungato. Quindi fece venire il Sangallo, che era il suo architetto di fiducia, che escogitò la soluzione del pozzo a doppia spirale. I lavori cominciarono subito ma terminarono nel 1537, quando il Papa era morto ormai da tre anni.

L’opera dell’architetto fiorentino ebbe il nome di Pozzo della Rocca e, subito intorno ad esso, certamente per la suggestione del luogo, sorsero le leggende legate alla discesa negli inferi. Ma la profonda cavità richiamò alla memoria il mito, ancora molto vivo nel Cinquecento, del famoso Purgatorio di San Patrizio.

Con il passare del tempo al Pozzo di San Patrizio si è aggiunto un altro significato legato alla sua profondità, quello di disporre di una inesauribile ricchezza, per questo motivo, tutti i visitatori sono usi gettare una monetina nel pozzo come segno di buon auspicio. La tradizione del pellegrinaggio, seppur con diversi intenti, è rimasta ancora molto viva; e nonostante la sua origine, legata ad una esigenza assolutamente materiale che nulla ha quindi di spirituale, resta un luogo estremamente affascinate e sicuramente di visitare.

giovedì 24 settembre 2015

«La Massoneria nemica della regalità di Gesù Cristo»

di Marco Rocchi



Un esempio di antimassoneria cattolica, trasudante come di consueto un feroce antisemitismo, a firma di Padre Denis Fahey; il documento proviene da un sito integralista cattolico:

Leggi qui



Dante, l'iniziato



Una nuova proposta da Tipheret editore. «Dante l’iniziato» di Marcello Vicchio.  «Lo scopo di questo saggio è stabilire se Dante sia stato davvero un iniziato. Per fare ciò inquadreremo il Poeta secondo le coordinate guenoniane, cercando le risposte soprattutto là dove è logico che siano: nei suoi versi immortali. Esamineremo, dunque, le organizzazioni tradizionali dei Fedeli d’Amore e dei Templari; scandaglieremo la vita del poeta/filosofo Dante e vedremo quanto sia stata dura la levigatura della ‘pietra’; analizzeremo il Lavoro costante e penoso che egli fece su se stesso, fino alla Luce piena che lo inondò alla fine del suo viaggio ultra umano. Pochi altri, in tutta la storia, possono vantare una vita dedicata alla trascendenza come quella vissuta da Dante e, di certo, nessuno potrà mai eguagliare quell’Arte che scaturì dalla sua esistenza travagliata».

mercoledì 23 settembre 2015

La via gnostica. Pietra, qabalah, ermetismo. La Massoneria dei cercatori di senso. Con Mauro Cascio, Morris Ghezzi e Federico Pignatelli

Da sinistra: Tiziano Busca, Mauro Cascio, Federico Pignatelli, Michele Polini

«La via gnostica. Pietra, qabalah, ermetismo. La Massoneria dei cercatori di senso» è il tema del convegno pubblico promosso dal Clan Sinclair con il filosofo Mauro Cascio, con Morris Ghezzi (Università di Milano) e Federico Pignatelli. Dal Tempio di Re Salomone ai rituali massonici moderni, attraverso il linguaggio segreto della storia. Conduce Emilio Attinà. Le conclusioni saranno affidate a Tiziano Busca, Sommo Sacerdote del Rito di York. Appuntamento sabato 3 ottobre alle 16.00 presso il Ristorante La Frasca, Almenno San Salvatore, Bergamo.

A Bergamo il Seminario di studio rituale dei Capitoli di Lombardia e Piemonte


Il seminario di Taranto

Dopo il seminario di Taranto dello scorso luglio, il Rito di York torna a interrogare se stesso e lo fa con una serie di appuntamenti itineranti. Il prossimo 3 ottobre a Bergamo, con i capitoli di Lombardia  e Piemonte e sotto la direzione di Edoardo Cavalle', Andrea Colonnelli, Maurizio Conca e Vittorino Sacco. Si studieranno gli elementi simbolici dei gradi di Maestro del Marchio, Eccellentissimo Maestro, Maestro dell’Arco Reale con Mauro Cascio, Guido Vitali, Francesco Bernabucci, Marco Galler, Marco Paleari, Pierpaolo Pessina e Angelo Cortesi. Le conclusioni saranno affidate al Sommo Sacerdote Tiziano Busca. Saranno presenti il past Emilio Attinà, Mario Pieraccioli, Illustrissimo Gran Maestro del Concilio Criptico del Rito di York, Giovanni Pascale, Eminente Gran Commendatore dei Cavalieri templari del Rito di York. Il dibattito sarà coordinato da Nicola Zanetti.

Lo yoga della risata



Un intero giorno per entrare nel mondo dello Yoga della risata: libera la tua risata, impara a gestire le emozioni, respira profondamente e rilassati… Puoi riappropriarti in modo semplice e immediato della leggerezza e della gioia del tuo bambino interiore: impari a portare la risata nella tua quotidianità e a farla diventare lo strumento privilegiato per aumentare la tua energia, ridurre lo stress, socializzare e goderti ogni situazione. Lo Yoga della Risata è una tecnica rivoluzionaria ideata dal medico di base indiano, il Dottor Madan Kataria, grazie alla quale si ride senza motivo, senza l’utilizzo di barzellette o battute, senza la visione di film comici. Si ride attraverso degli esercizi di risate, in gruppo guardandosi negli occhi e tornando un po’ bambini. Dallo Yoga si recupera soprattutto l’attenzione alla respirazione, il Pranayama, che si concentra maggiormente su una espirazione profonda, grazie alla quale eliminare l’anidride carbonica stantia nei polmoni. La risata, in buona sostanza, non è altro che un’espirazione molto profonda e continuata e, se fatta di pancia, aiuta moltissimo a sbloccare il diaframma, spesso irrigidito dallo stress. L’intuizione del Dottor Kataria, supportata da studi scientifici, è che il nostro corpo non distingue la differenza tra una risata che scegliamo di fare – una risata autoindotta, una risata “spintanea” – e una spontanea. Riesce a produrre la stessa chimica della felicità, lo stesso Joy Cocktail, fatto di ormoni del benessere che aumentano come le endorfine e ormoni dello stress che diminuiscono, come il cortisolo.

«Essere felici senza alcuna ragione è la felicità che vogliamo provare davvero»

Deepak Chopra

Una frase di Deepak Chopra, cari Viaggiatori, che nella sua semplicità suscita un groviglio di reazioni, emotive e intellettive. La felicità la vorremmo tutti, e ciascuno di noi, più o meno spesso e più o meno a lungo, ne ha assaggiato un pezzetto. Un po’ come Alice che, mangiando e bevendo, cresceva e si rimpiccioliva, così anche noi abbiamo vissuto i nostri alti e bassi della vita, viaggiando a grande velocità sulle montagne russe di una sorta di bizzarro elettrofelicitàgramma. C’era qualcosa a renderci felici e, via!, in cima alla montagna… poi quel qualcosa è cessato o non si è verificato, e allora giù!, in fondo alla valle. Immaginate però se potessimo essere perennemente in volo, cambiando quota e direzione, ma sempre sulle ali di una felicità che, essendo priva di ragione, si rivela inesauribile. Impossibile? Chissà.

Intanto ricordiamo a noi stessi che felicità non vuol dire allegria né gioia, ma è qualcosa di molto più profondo. E poi, forse, restiamo impigliati nella rete illusoria dei “per” e così riconduciamo la felicità a qualcosa o qualcuno che è fuori di noi; o magari a qualcosa che è dentro di noi, ma non costituisce parte della nostra vera essenza. La felicità è quella sensazione di perfetta centratura nel momento presente, nel qui e ora, quell’allineamento con la parte più autentica e profonda di noi che non prescinde dalle difficoltà e dai dolori della vita ma li ingloba illuminandoli, nella piena e perfetta consapevolezza del proprio Sé profondo. Essere felici non è neppure una scelta, è connotato essenziale della nostra Anima: se si è in pieno contatto con sé non si può non essere felici. “Tutto” sta a ricollegarsi con essa, a ricontattarla per poi immergervisi come in un Sacro Graal e mai come oggi abbiamo a disposizione tanti strumenti per imparare a farlo, a partire dal Channeling fino allo yoga e alla meditazione.

La felicità è già dentro di noi, occorre solo lasciarla affiorare e goderne, come la risata che senza ragione erompe dalle profondità della nostra essenza e librandosi ci libera e ci illumina. Se si può imparare a liberare la risata che è dentro di noi, siamo già sulla strada per sprigionare quella felicità pura che, sebbene forse ancora troppo poco sperimentata, ci appartiene da sempre e per sempre. La nostra Anima ci parla di continuo: ascoltiamola e diamole voce.


Le bibliofile maçon, il blog di Pierre Mollier


Pierre Mollier

Un nuovo blog di studi massonici. A volte ci si perde tra le tanti impostazioni e l’analisi delle tante correnti sapienziali che hanno influenzato la Massoneria, lo gnosticismo, l’ermetismo, la qabalah. Ecco l’utilità di una nuova importante finestra informativa: Le bibliofile maçon. Il curatore è Pierre Mollier, direttore della biblioteca del Grande Oriente di Francia e redattore della nota rivista di studi Renaissance traditionelle.

martedì 22 settembre 2015

Frédérick Tristan, il primo massone ad aver vinto il Premio Goncourt



Frédérick Tristan è il primo massone ad aver vinto il Premio Goncourt, il più prestigioso premio letterario francese che dagli inizi del secolo scorso ricompensa ogni anno la migliora opera d’immaginazione in prosa pubblicata. Una poetica, la sua, influenzata dagli echi interiori dei suoi studi: il cristianesimo delle origini, la mistica tedesca, il sufismo, la qabalah, l’alchimia, la massoneria e le saggezze orientali. Oggi è una delle figure maggiori della letteratura contemporanea. Un libro di Olivier Gissey tenta di ricostruirne la grandezza.

Un importante riconoscimento per Robert Bullard



Qualche giorno fa il Compagno Robert Bullard ha ricevuto nel corso dei lavori della Northeast Florida York Rite College n.114 un importante riconoscimento, lo York Rite College Gold Honor Award. Congratulazioni da tutti i compagni italiani, dal Gran Capitolo e dalla redazione del Blog.

A Sanford lo York Rite Festival



Il Rito di York, nel mondo, è la sistematizzazione dei gradi originari della Massoneria. In questo uno straordinario strumento simbolico e iniziatico. Ma c’è di più, e il di più è che nella ‘ricerca’ di senso sono impegnati con amore e costanza fratelli e compagni di tutto il mondo, in armonia e letizia. Questa foto ci giunge da Sanford, dove si è svolto lo York Rite Festival

lunedì 21 settembre 2015

Per una lettura massonica di Pinocchio

di Marco Rocchi




«Pinocchio», opera del massone Carlo Collodi, è un'opera della quale sono possibili almeno tre livelli di lettura: uno narrativo, l'altro educativo-pedagogico, l'ultimo iniziatico o più precisamente Massonico. In questo articolo di Giovanni Malevolti (in italiano e in francese) viene affrontata quest'ultima chiave interpretativa.

Leggi qui

L’Entanglement: tutte le cose sono Uno



Sull’entanglement quantistico è disponibile un interessante articolo di Maurizio Re. Studiare tutte le implicazioni filosofiche e metafisiche della Meccanica Quantistica ci fa vedere che parlare di uno-Tutto, il caposaldo degli insegnamenti iniziatici della Massoneria, della Qabalah, dell’Alchimia, ha profonde radici teoretiche e scientifiche. Leggiamo, per esempio, quali.

Qui

Jacques de Molay e la fine dell'Ordine del Tempio



Una bella iniziativa si svolgerà in Campidoglio, Sala da Cortona il prossimo 2 ottobre alle 16,00 con ingresso gratuito. La tematica è: «Jacques de Molay e la fine dell'Ordine del Tempio». L'incontro è stato promosso dall'associazione Archeosofica  e il relatore sarà  il dott. Alessandro Mazzucchelli storico dell'arte medievale. L'appuntamento è patrocinato dal Comune di Roma e dalla Presidente della Commissione delle Elette On. Daniela Tiburzi che introdurrà il tema.

L’affare Dreyfus e la Massoneria



L’affare Dreyfus divise la Francia verso la fine del XIX secolo. L’accusa di tradimento al capitano alsaziano di origine ebraica Alfred Dreyfus si dimostrò del tutto infondata. I servizi segreti lo ritennero una spia dell’Impero Tedesco. Un processo, forzatamente orientato verso la condanna, con pressioni e minacce da parte dello Stato Maggiore, che fece nascere, in Europa, la figura dell’intellettuale, che si configurò come il primo caso mediatico e che seppe addirittura incidere sui delicati equilibri politici. In tutto questo la Massoneria ebbe un ruolo? Un interessante articolo approfondisce la questione.

Leggilo qui

venerdì 18 settembre 2015

Clan Sinclair Study Center di Noss Head

di Valentina Marelli



In questo nostro appuntamento sul blog abbiamo sempre parlato di luoghi che in qualche modo sono legati a quelle storie o a quelle leggende che hanno aiutato a segnare intere epoche storiche, accanto ad essi però ci sono anche quei luoghi la cui leggenda viene costruita passo dopo passo, evento dopo evento. Potremmo dire che stiamo parlando di una leggenda contemporanea il cui aspetto affascinante e che in un certo qual senso ne stiamo facendo parte perché stiamo contribuendo a costruirla.
Uno di questi è sicuramente il faro di Noss Head posto nelle vicinanze di Wick, che affaccia sulla Sinclair Bay; stiamo parlando più precisamente della sede del Clan Sinclair Study Center.
Quando quattro anni fa, si decise di fondare il Clan Sinclair Italia, contattammo l’allora storico ed archivista del Clan Sinclair ovvero Ian Sinclair, che ci invitò ad incontrarlo proprio qui, in questo luogo sospeso tra il mito e la storia.



Ian ce ne raccontò un po’ le vicende facendoci visitare il centro turistico di Wick che ne conserva ancora oggi sia gli arredi originali che le lenti ottiche che erano in uso quando il faro era ancora funzionante. Wick era una cittadina la cui economia si fondava sulla pesca e quando questo mercato andò in crisi questa struttura perse la sua utilità primaria e venne dismessa. Successivamente gli studi di Ian lo portarono ad interessarsi al Sinclair Girnigoe Castle che da esso dista un centinaio di metri, e quindi il faro di Noss Head si rivelò strategico per poter seguire i lavori archeologici che interessarono il castello. Da li nacque l’esigenza di farlo tornare a rivivere, e di modificarne leggermente la struttura in modo tale da renderlo abitabile, creando così un quartier generale al Clan Sinclair che necessitava di una “casa”, di una sede operativa.
Non potendo toccare la struttura originaria si modificarono gli spazi interni creando delle camere da letto, ed uno spazio comune che per volere di Ian fu adibito a biblioteca.

La stanza più affascinante di tutta la costruzione è senza ombra di dubbio la biblioteca che raccoglie una grande quantità di testi, la maggior parte donati da Niven Sinclair, molti erano già di proprietà di Ian Sinclair, e molti altri invece sono frutto di donazioni di studiosi che nel corso degli anni vi ci sono avvicendati. Anche il Clan Sinclair Italia ha inviato copie dei testi che di volta in volta ha presentato nel corso delle manifestazioni culturali che ha organizzato in Italia e testi di scrittori con cui periodicamente collabora; come ad esempio i libri scritti dal Vice Presidente del Clan Italia il Dott. Massimo Agostini, o del Filosofo Mauro Cascio, solo per citarne un paio.


Qui persone da tutte le parti del mondo tra studiosi, neofiti, o semplicemente curiosi hanno trovato una casa ed un riparo, riparo offerto anche a coloro la cui sete di conoscenza andava oltre il velo, a volte troppo pesante, della storia ufficiale. Questo è il luogo dei veri cercatori che hanno avuto la fortuna di conoscere Ian Sinclair la cui volontà, come ci ha raccontato il giorno di quel primo incontro, era quella, facendo rivivere il faro, di creare un punto di riferimento e di accoglienza per tutti coloro i quali volessero percorrere i sentieri del sapere e della ricerca, un porto sicuro dove potersi incontrare e confrontarsi lontano dalla frenesia e confusione del mondo, un luogo dove il tempo si annulla, per qualche strana alchimia e noi in quel primo incontro devo dire che abbiamo avuto il privilegio di sperimentarlo.
In più di dieci anni di attività il Clan Sinclair Study Center ha raggiunto questo scopo, diventando un polo culturale tanto che la biblioteca ha aggiunto anche una sezione genealogia che comprende anche le ricerche sviluppate da tutti i Clan Sinclair esistenti al mondo.
Il faro di Noss Head è diventato un polo attrattivo per tutti i Clan Sinclair nel mondo che periodicamente vi si riuniscono, sommando momenti di ricerca a momenti di convivialità, com’è accaduto lo scorso giugno in occasione del Gathering 2015.

Al suo nascere il Clan Sinclair Study Center aveva un patrimonio culturale di circa duecento libri divisi in varie sezioni; dalla storia della Scozia e del territorio di Wick, a testi di argomento templare, a testi di storia della famiglia Sinclair dal ramo francese a quello scozzese. Patrimonio che si è andando ad incrementare nel corso degli anni mano a mano che si sviluppavano studi e ricerche da ogni parte del mondo; adesso il faro è oggetto di nuovi progetti che comprendono un museo sul Sinclair Girnigoe Castle che ospiterà gli oggetti ritrovati nei lavori di scavo che hanno interessato il castello.

Ad un mese dall’anniversario della scomparsa di Ian Sinclair i soci fondatori del Clan Sinclair Italia hanno espresso, nelle persone del Presidente e del Vice Presidente, l’intento di ricordarlo in questo modo, raccontando la storia di questo sogno che si sta evolvendo e che è fondante nelle azioni e negli intenti che muovono il Clan Sinclair Italia all’interno del quale ci ritroviamo uniti in quel comune sentimento di studio e di ricerca che è parte del nostro intimo essere. 

mercoledì 16 settembre 2015

«Ogni giorno sotto ogni riguardo progredisco sempre di più»

Emile Coué

È quello che diceva Emile Coué, all’inizio del ‘900, quando si faceva pioniere del metodo di autosuggestione per aumentare la fiducia, strumento indispensabile nel processo di guarigione. E che la suggestione sia uno strumento potente lo sperimentiamo tutti quanti, tutti i giorni: in particolare le suggestioni che vengono dall'esterno sono quelle nelle quali siamo i più esperti, come anche le auto-suggestioni che spesso ci indirizzano verso una conclusione nefasta degli eventi che ci riguardano. Conosciamo tutti la potenza della legge di Murphy, che ci fa dire, e perciò pensare e determinare, «se qualcosa può andar male, lo farà».
Se è vero questo, però, è vero anche il contrario, perché il potere della suggestione è sempre lo stesso, cambia solo la direzione verso cui lo dirigiamo. Quel qualcosa, insomma, può andare bene e può andar male: è ciascuno di noi che, con il suo pensiero, imbocca l’una o l’altra strada. Ma c’è una considerazione ulteriore che ci piacerebbe condividere e coltivare insieme a voi: siamo sicuri di avere sufficienti strumenti per renderci conto, per intuire che in ogni singolo momento ciò che può andar bene sta già effettivamente andando bene?
Una nuova tappa del Viaggio, insomma, che ci porti a sostituire l’affermazione «Ci ho provato ma non sta funzionando» con la riflessione «Sta funzionando anche se non riesco a vedere dove e come. Che cosa posso fare per rendermi consapevole di ciò che non vedo ancora?»
Cari Viaggiatori, come il viandante comanda ai suoi piedi la direzione da prendere e seguire, così ciascuno di noi ha pieno Potere sul proprio Potere.

La via solare della Coscienza



Il vivere in prima persona una vasta gamma di “fenomeni anomali”, ha portato Umberto Di Grazia a essere studiato e collaborare negli ultimi quarant’anni con gruppi di ricerca nazionali e internazionali, tra cui le facoltà di Sociologia e Fisica dell’Università “La Sapienza” di Roma, il gruppo Mobius di Los Angeles, l’Università di Friburgo.
Grazie al bagaglio di informazioni ed esperienze acquisite e vissute ha potuto sintetizzare e mettere a punto una metodologia di lavoro e delle tecniche che permettono, a chiunque intraprenda il lavoro con serietà ed impegno, di sperimentare l’unione con gli aspetti più forti, tellurici e genuini della nostra emotività. Unire è andare oltre la visione della realtà e di noi stessi fondata su una logica dualistica e oppositiva (buono/cattivo, maschile/femminile, fortunato/sfortunato, paura/coraggio, malato/sano, ecc.). Sperimentare l’unione degli apparenti opposti conduce gradualmente a sviluppare un pensiero libero, non basato sulla paura, in grado di accedere al “programma interno” che, in ciascuno di noi, può guarirci e risvegliarci.
Tutta l’attività sarà, in modo particolare, concentrata nello studio delle Tecniche dell’Unione e del Risveglio in tutti i suoi aspetti: da quello dinamico con musica e altro, a quello applicato su persone con squilibri psico-fisici. Questo insieme rappresenta l'approccio “olistico” per la ricerca del nuovo linguaggio adatto a comunicare le nostre esperienze profonde. Coacervo di antiche tradizioni e recenti scoperte, attraverso rari rituali ed esperienze di confine, questo insieme di tecniche ed esperimenti permettono il “salto” di qualità che ognuno di noi, a un certo punto del percorso di vita, può effettuare.
Con questo percorso si inizia un viaggio dove non sarà più possibile tornare a essere quello che eravamo, ci si sposterà in una zona della coscienza che in altre epoche e con altri linguaggi si sarebbe definita come il cammino iniziatico vero e proprio, dove l'adepto doveva affrontare “la morte alchemica” per rinascere un altro uomo: l'uomo nuovo.

Iscriviti qui al seminario

martedì 15 settembre 2015

Nadav Crivelli in Italia. Per parlare di Giacobbe



In una serie di otto serate mensili, a Milano, scopriremo con il cabalista Nadav Crivelli l'estrema attualità  degli archetipi di personaggi veterotestamentari, come Giacobbe. Incarnano e rappresentano storie e situazioni che ci capitano ogni momento nella nostra vita quotidiana. Tra le sequenze alfa-numeriche nei capitoli della Torà  che li narrano, ci sono insegnamenti incredibilmente profondi. Ecco alcuni dei soggetti: il polo Esaù-Giacobbe, mondo dell'Azione e mondo della Formazione. Come vivere simultaneamente in entrambi. È l'astuzia una sola caratteristica del serpente, oppure a volte è necessaria nella vita della persona retta? La scala di Giacobbe e gli Angeli che salgono e scendono, cosa passa nelle due eliche del nostro DNA? Luz, l'osso della Resurrezione. La lotta tra Giacobbe e l'Angelo. Come Rachele avesse già  vissuto e vinto quella battaglia in precedenza, aiutando in modo segreto il marito a vincere la sua. Chi era l'Angelo contro il quale Giacobbe lottò e che gli diede la più straordinaria delle benedizioni: ascendere dal tallone fino alla testa? Era il Metatron. Chi è oggi questo supremo Essere, e che ruolo ha nelle nostre vite? Peniel, la ghiandola pineale e il DMT, il neuro-trasmettitore ivi secreto, che porta alla visione del Cocchio divino. Giacobbe e i dodici figli. L'armonia tra genitori e figli, il dispiegarsi delle dodici potenzialità  divine.  Benedire le generazioni future, dare loro le energie dei giusti animali totemici. Infoline 388-3979008


Jung e la consulenza filosofica



Si svolgerà a Roma questo fine settimana, nei locali della Sicof, presso la Domus Nova Bethlem in via Cavour, il seminario intitolato «Jung e la consulenza filosofica». Interverrano Giancarlo Marinelli, presidente del comitato scientifico della Sicof, Enzio Maria Risatti, Preside dell’Istituto Universitario Salesiano di Torino Rebaudengo e Ferdinando Testa, psicologo analista didatta, docente al Cipa di Palermo e Arcangela Micheli, filosofo e consulente filosofico. La partecipazione costa 80 euro. Infoline 347.6373803

lunedì 14 settembre 2015

Il silenzio

di Diana Bacchiaz

La ‘voce del silenzio’ non ha un traguardo, non ne ha bisogno poiché questa Energia lo sospingerà verso la stessa origine di Dio. Ma per legge di attrazione il cammino lo porterà verso l'origine di Dio.

Questo silenzio ha una sua voce, o meglio un suono, questo suono è la voce di Dio la prima manifestazione è EIN-SOF creatore, ed in questo caso il Principio dell'Opera. Il silenzio sarà la tua corazza impenetrabile, a chi ti offende rispondi col silenzio.














venerdì 11 settembre 2015

«Solo la materia può morire. Lo spirito appartiene agli uomini liberi». Il Sommo Sacerdote Tiziano Busca ricorda il massone Salvador Allende

Tiziano Busca

«Viene distrutta la materia ma lo spirito l' energia il valore si rafforzano e crescono negli uomini liberi». Il messaggio di Salvador Allende appartiene oggi a tutti coloro che lavorano per L'UOMO per la sua dignità e libertà. Con queste parole Tiziano Busca, Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dei Maestri dell'Arco Reale del Rito di York, ha ricordato la morte dell' Hermano Presidente e illuminata espressione del Socialismo libertario e democratico nel corso di un appuntamento del corpo rituale. Il Rito di York lo ricorda come maestro e guida di libertà e crescita degli spiriti liberi e ribelli espressione più alta del pensiero massonico moderno.

Il Sé di Lisbona

di Valentina Marelli



La Cattedrale di Santa Maria Maggiore è il principale luogo di culto cattolico della città di Lisbona, in Portogallo.

Molto spesso quando capita di girare e di essere costretti per necessità a passare non più di due giorni in un posto, si corre il grosso rischio di disperdere le energie nella spasmodica idea di voler vedere tutto o almeno il più possibile, ma alla fine l’esperienza insegna che è solo un’inutile spreco di energie e di tempo. Non si è visto nulla e si rientra a casa distrutti.  Se invece si ha la fortuna di girare con un Mentore, qualcuno insomma che sa dove indirizzarti, beh le cose cambiano e non poco.

Mi ritrovai a Lisbona giusto un paio di giorni in occasione di un evento organizzato dal Rito di York, ovviamente non potendo partecipare ai lavori rituali cominciai a preparami un itinerario turistico alternativo, e Tiziano mi consigliò, anzi ad onor del vero, quasi mi “impose” una visita alla Cattedrale. Devo ammettere che nonostante la mia iniziale riluttanza, gliene sono ancora molto grata.

Due accenni storici sono doverosi:
nel 1150 Alfonso I fece costruire, sul terreno dove sorgeva una Moschea, una sontuosa Cattedrale il cui destino e la cui architettura furono segnati da ben tre terremoti; motivo per il quale quello che ci ritroviamo ad ammirare oggi è un mosaico di architetture molto diverse motivate da azioni di restauro e di manutenzione o addirittura di ricostruzioni successive. La facciata principale di questa Cattedrale è in stile Romanico, ma contiene elementi che richiamano più lo stile Gotico di ispirazione squisitamente Francese, perché a questa facciata romanica, sono affiancati due torri campanarie gemelle, e al centro ed in altro, in corrispondenza del portale, il grande rosone circolare.
La costruzione è imponente quanto eclettica, a dire il vero all’inizio sembrava quasi deludente, non perché brutta ma spoglia ed involgarita dal barocco. Leggermente delusa, stavo per uscire quando feci caso ad un passaggio, appena dietro l’abside, la cattedrale continuava, in maniera silente e nascosta. Quell’abside di fattura barocca nascondeva la parte originaria della chiesa risalente al 1150, da cui si accedeva a quello che un tempo era il chiostro e che invece adesso era un immenso cantiere a cielo aperto. Varcata quella soglia mi sono sentita realmente Alice che ruzzola nella tana del bianconiglio e viene catapultata nel paese delle meraviglie!

Il custode mi spiegò che a seguito di un terremoto all’interno della Cattedrale si venne a formare una vera e propria spaccatura, il deambulatorio  ed il chiostro rimasero praticamente integri; ovviamente compatibilmente con la forza distruttiva del terremoto, mentre il resto della chiesa riportò molti più danni rendendo necessaria una ricostruzione. A testimonianza di questo ci mostrò lo spostamento rispetto alla base di una delle colonne, letteralmente impressionante, aiuta a capire quale è stata l’entità e la potenza della scossa.



A questa interessante zona si accede dopo il pagamento di un irrisorio biglietto il cui ricavato è destinato a sovvenzionare i lavori di restauro, quindi soldi assolutamente ben spesi.
Il deambulatorio nascosto dietro l’abside, è costituito da nove cappelle gotiche, il chiostro del XIII secolo custodisce importanti scavi archeologici, come manufatti in pietra del VI secolo A.C., una cisterna medievale, botteghe e fondamenta islamiche. Nella cappella di Sant’Alfonso troviamo i sarcofagi del XIV secolo di Fernandes Pacheco e di sua moglie Maria Villalobos. Nonostante gli scavi d i danni del terremoto i simboli che troviamo sono stupefacenti, le volte del chiostro sono un tripudio si pentalfa e sigilli di Salomone, ma uno in particolare più di tutti ha attirato la mia attenzione.



Infervorata dalle allora recenti letture sulla più famosa Cappella di Rosslyn nelle vicinanze di Edimburgo edificata dai Templari, mi sembrava di aver scoperto qualcosa di eccezionale e di molto simile al mais presente nella cappella, ovviamente senza tralasciare tutto il discorso che ne consegue. Ho quindi sottoposto l’immagine ad altri per averne un parere, e con mio sommo piacere si è intavolata una lunga ed accesa discussione sui simboli; alla fine arrivammo ad un compromesso più che ad una vera e propria conclusione, poteva trattarsi di “frutti” di Agave, più precisamente assomigliava al bulbo della pianta che viene lavorato al fine di estrarne il succo. Prima che esistesse la tequila, gli aztechi mischiavano succo d’agave e sale come rimedio per diverse infezioni della pelle. Studi recenti hanno confermato che l’agave ha effettivamente molte proprietà curative, ma noi ne sfruttiamo quelle alimentari nelle diete ipoglicemiche e ipocaloriche. Il succo o sciroppo d’agave si ricava dall'agave blu (Agave Tequilana), appartenente alla famiglia delle Agavaceae, una pianta succulenta del deserto del Messico. Ha radici lunghe e numerose, fusto breve, con rosetta di foglie carnose dotate di molte fibre, se tagliate presentano una struttura gelatinosa. Nelle foglie è quasi sempre presente la spina apicale, a volte le spine compaiono anche lungo i margini. Fiorisce presentando un'alta infiorescenza ai 7-8 anni di età della pianta, che in genere alla maturazione dei frutti secca.La zona dove si registrano le migliori condizioni ambientali per la coltivazione dell’agave è l’area geografica di Jalisco, vicino a Tequila. L'agave è piantata in territori estesi, dove i contadini la fertilizzano e la nutrono per diversi anni. Dopo i primi tre anni, le cime delle foglie vengono tagliate per accellerare la crescita e farla così maturare in 8 - 11 anni, per poter ricavare il miglior succo d'agave Lo sciroppo d'Agave è prodotto dall'amido della pianta, contenuto nelle radici a bulbo simili ad ananas, e chiamate dalle popolazioni locali "cuore". Si ottiene con un processo di estrazione e concentrazione totalmente naturale. Il succo viene filtrato dalle parti solide, poi lo si fa scaldare in modo da trasformare i carboidrati (l'amido) in zuccheri (fruttosio) e poi viene concentrato fino a ottenere uno sciroppo, leggermente più fluido del miele, ma senza sapore, in grado di dolcificare il 25% in più dello zucchero bianco.
Immagine del bulbo
La cosa curiosa è che effettivamente c’erano dei parallelismi con Rosslyn, infatti anche l’agave era una pianta originaria della porzione meridionale del Nord America, delle isole caraibiche, e della parte settentrionale del Centro America, con una maggiore concentrazione di varietà e diffusione nell'attuale Messico. Solo A partire dal XVIII secolo furono esportate dapprima in Europa, per motivi di studio e come piante ornamentali; successivamente furono esportate per le loro capacità produttive soprattutto in colonie di paesi europei che avessero caratteristiche climatiche simili a quelle dei paesi d'origine. Come poteva essere conosciuta in Portogallo nel 1100?
“Quando si sono eliminati tutti gli altri fattori, quello che resta, per quanto improbabile, deve essere la verità” recitava Sherlock Holmes.
Quando nel 1300 i Cavalieri del Tempio di Salomone furono perseguiti, la leggenda vuole che un parte fuggì trovando rifugio in Scozia ed una parte scappò in Portogallo. A pochi chilometri da Lisbona c’è Tomar; questi elementi ci confermano che scelsero queste mete perché coscienti di potervi trovare accoglienza perché luoghi già conosciuti e visitati, con i quali c’erano quindi già rapporti commerciali prima del 1300 e questi piccoli particolari sembrano essere una conferma ulteriore di questi rapporti della padronanza sui mari di questo antico ordine di monaci guerrieri.

giovedì 10 settembre 2015

Tornerà a vivere la dimora filosofale di Ottaviano degli Ubaldini

Tiziano Busca tra Gabriele La Porta e Mauro Cascio

Una nuova grande scommessa culturale firmata Rito di York. Una dimora filosofale, quella della Rocca di Sassocorvaro, quella a forma di tartaruga, simbolo dell’alchimia, per volere di Ottaviano degli Ubaldini che torna a vivere tra qualche settimana grazie alla volontà del Sommo Sacerdote Tiziano Busca e a un gruppo di studiosi: Gabriele La Porta, Andrea Aromatico, Luigi Pruneti, Mauro Cascio, Federico Pignatelli, Marco Rocchi. Michele Tocci, il grande studioso che ha avuto l’indiscusso merito di aver saputo ricostruire la figura di Ottaviano, rendendogli la dignità che gli era propria, così scrive: «Colui che sa, il sapiente, cioè colui che con la sua ricerca è venuto in possesso di una parte del vero, ha sempre avuto presso gli altri uomini la fama – una fama ambigua e vicina al sospetto - di persona che è partecipe di un modo arcano e precluso. Se poi il sapiente si dimostra privo di ambizioni mondane, incentrato com’è nella ricerca del vero, col riserbo e con lo spirito di rinuncia essenziali in chi persegue valori assoluti, allora il sentimento di avversità e di soggezione diviene diffidenza e, a volte, aperta ripulsa. Per l’uomo comune, tutto quello che sfugge alla sua comprensione e alle sue personali conoscenze, ha bisogno, per essere accettato, di collocarsi entro categorie ben definite: […] fuori di quelle categorie riconosciute è il dominio incontrollabile e temibile dell’occulto». Più dettagli prossimamente.

mercoledì 9 settembre 2015

Seguendo Dante. La ripresa dei lavori massonici a Villa Medici Il Vascello



“Seguendo Dante” è il titolo delle tradizionali celebrazioni del Grande Oriente d’Italia di fine estate che inaugurano, con l’Equinozio di Autunno, la ripresa dei lavori delle logge dopo la pausa estiva e ricordano l’anniversario del XX Settembre, data storica della Breccia di Porta Pia del 1870. L’appuntamento è a Roma i prossimi 19 e 20 settembre.

Nel 2015 i consueti festeggiamenti delle logge italiane sono dedicati a Dante Alighieri e ai suoi 750 anni di nascita che in questi mesi sono celebrati in tutto il mondo. Anche il Grande Oriente d’Italia partecipa, rendendo omaggio a una figura fondamentale della cultura universale perché il Sommo Poeta, con la sua opera artistica, continua ovunque a segnare il cammino delle idee. Fu esempio anche nel Risorgimento italiano: i padri della patria, ricordiamo Mazzini, lo definirono primo patriota e primo convinto europeista. Uno spirito più che mai vitale nella nostra epoca.

Lume v’è dato a bene e a malizia, / e libero voler (Pg XVI 76) è il verso dantesco che farà da filo conduttore alla tavola rotonda, aperta al pubblico, in programma la mattina del 19 settembre, dalle ore 10:30 alle 13:00, a Villa Il Vascello, sede nazionale del Grande Oriente d’Italia. Il testo di Dante evidenzia le potenzialità dell’Uomo nella propria esistenza e le contraddizioni insite nella sua essenza. Antinomie, oggi, ancora poco superate e così gravi da richiedere molto impegno da parte di tutti, in ambito sociale, culturale, giuridico, politico ed economico. La precarietà dei nostri tempi, in tutte le sue manifestazioni, sarà perciò al centro del dibattito di esponenti della cultura e delle istituzioni che confronteranno le proprie esperienze, affidando al Gran Maestro Stefano Bisi le conclusioni.

Le attività del pomeriggio, sempre al Vascello, avranno carattere interno e si potrà partecipare solo su invito. “Insieme nel Giardino della Fratellanza” è il titolo dell’incontro con il Gran Maestro e la Giunta in programma alle ore 16 che introdurrà le celebrazioni del tardo pomeriggio ancora dedicate a Dante. Con “Il Viaggio”, spettacolo di musica e parole, sarà tratteggiato il profilo di Dante Alighieri uomo e poeta con le esibizioni di Alfredo Altieri e Marco Feroci e gli intermezzi musicali del pianista Andrea Feroci che interpreterà brani di Beethoven e Liszt. Chiuderà la serata l’allocuzione del Gran Maestro Stefano Bisi.

Il giorno successivo il Grande Oriente d’Italia ricorderà l’anniversario del XX Settembre 1870, “tappa fondamentale – si legge nel tradizionale Manifesto del Gran Maestro – sulla strada dell’evoluzione civile del nostro Paese”. L’appuntamento è alla Breccia di Porta Pia alle ore 15 per la deposizione di una corona di alloro ai piedi della targa che ricorda lo storico evento e, a seguire, il discorso commemorativo del Gran Maestro.