martedì 24 febbraio 2015

Pierino e il lupo

di Quirino Tirelli




Pierino – Ciao Lupo, a cosa stai pensando?

Lupo – A niente

Pierino – Come a niente? Ti sto osservando da quasi un'ora e sembri così assorto nei tuoi pensieri

Lupo – Caro Pierino, guarda questo magnifico tramonto, il sole che ha assunto delle magnifiche sfumature arancioni, le nuvole che si colorano di un grigio etereo e le rondini volare in stormo. Questo panorama mi ha fatto porre delle domande. Nel tentativo di dare loro una risposta mi ero perso nei miei pensieri, fino a quando non sei intervenuto tu!

Pierino – Scusami, non volevo disturbarti

Lupo – Non disturbi affatto Pierino

Pierino – Dato che ormai ti ho interrotto, potrei partecipare anche io ai tuoi ragionamenti?

Lupo – Certo 

Pierino – A cosa stavi pensando allora?

Lupo – Stavo pensando che l'uomo non è mai UNO. Egli non è mai identico a se stesso, ora è Ivan, in un altro momento è Pietro, Matteo, Nicola. Questi Ivan, Matteo e Nicola si chiamano tutti IO, ossia si considerano come padroni e nessuno di loro vuole riconoscerne un altro. Ciascuno di essi è il Re per un'ora, fa ciò che gli piace. Nessun ordine regna fra di loro.

Pierino – Se ho capito bene, caro Lupo, stai dicendo che dentro ognuno di noi regna un caos? Stai dicendo che non esiste un vero IO ma che ne esistono molteplici ed in conflitto tra loro?

Lupo – Infatti, è quello che penso

Pierino – Questa cosa mi spaventa, pensare di non avere un centro di gravità permanente è da folli ed io non mi considero pazzo. Posso farti una domanda?

Lupo – Dimmi pure

Pierino – È da tempo che volevo chiedertelo ma non ho mai avuto il coraggio. È vero che sei un Massone?

Lupo – La domanda è di uno che non lo è

Pierino – Certo! Ma rispondimi onestamente, sei un Massone?

Lupo – Ritengo di essere tale

Pierino – La risposta è di uno che non è proprio sicuro del fatto suo

Lupo – Ti sbagli Pierino, sono abbastanza sicuro del fatto mio

Pierino – Se, allora, sei sicuro del fatto tuo e se ritieni di essere un Massone, potresti spiegarmi cosa vuol dire essere un Massone?

Lupo – Questa è una domanda a cui è molto difficile rispondere. Sono convinto che se poni la stessa domanda a dieci Massoni diversi otterrai dieci risposte diverse. Alla fine mi sono convinto che è proprio questa è l'essenza della Massoneria.

Pierino – Se avevi intenzione di confondermi ci stai riuscendo caro Lupo. Prima mi dici che secondo te non c'è un vero e proprio IO e che dentro di noi regna un caos, poi mi dici che ritieni di essere Massone ma che non sai cosa vuol dire essere un Massone.

Lupo – Ti sbagli, non ti ho detto che non so cosa vuol dire essere Massone, ti ho detto che se lo chiedi a dieci Massoni diversi essi ti daranno dieci risposte differenti.

Pierino – Forse comincio a capire, allora dimmi, cosa significa per te essere Massone?

Lupo – Vedo che cominci a capire caro Pierino. Per me essere Massone significa quello che stiamo facendo io e te in questo momento.

Pierino – Cioè ?

Lupo – Cioè Dialogare. Io mi sono posto delle domande a cui ho cercato di dare una risposta poi sei venuto tu e mi hai chiesto a cosa stavo pensando e io ti ho espresso l'oggetto del mio dialogo interiore, poi sei stato tu stesso a pormi un'altra domanda che ci ha fatto giungere a nuovi argomenti di discussione.

Pierino – Forse ho capito. A questo punto però nella mia testolina ci sono più domande di prima!

Lupo – Ottimo Pierino, Ottimo. E sentiamo, quali sono queste domande ?

Pierino – Hai detto che se domando a dieci Massoni diversi cosa è la Massoneria mi devo aspettare dieci risposte diverse. Ma così facendo non si cade nel relativismo? Questo vuol dire che voi Massoni negate l'esistenza di verità assolute e mettete criticamente in discussione la possibilità di giungere a una loro soluzione assoluta e definitiva?

Lupo – Pierino, Pierino, ti sbagli nuovamente! Lo scopo della Massoneria è proprio l'opposto. Trascendere l'opinione, la doxa, il relativismo e giungere a verità oggettive, all'episteme. Il problema non è questo caro Pierino, il problema è come fare per  giungere alla verità oggettiva.

Pierino – Ora davvero mi sono smarrito!

Lupo – Ti ho detto prima che stavo ragionando sulla molteplicità degli IO che governano le nostre azioni. Non so se ci hai mai fatto caso ma noi siamo caratterizzati da una variabilità di comportamenti. A casa, con la nostra famiglia, abbiamo una nostra personalità. Al lavoro, con i nostri colleghi e con il nostro capo, ne abbiamo un'altra. Con gli amici al bar un'altra ancora. Queste sono le nostre personalità di cui abbiamo coscienza. A queste dobbiamo aggiungere tutte quelle personalità di cui non abbiamo coscienza. Il problema sta proprio qui. Ognuno di questi IO, infatti, pretende di di avere una verità oggettiva. In questo caso si che si avrebbe relativismo, anzi si avrebbe un Super-Relativismo. Come si può fare, quindi, per contrastare questa tendenza al relativismo e al caos? Conquistare un'unità interiore. Ed è proprio questo che tentano di fare i Massoni. Costruire metaforicamente il proprio Tempio interiore significa proprio giungere a quell'unità interiore. Questo è un lavoro difficile e penoso. Senza quest'unità, infatti, non è possibile giungere a niente di oggettivo e definitivo. Ecco quindi la grande differenza che caratterizza i Massoni. Essi infatti iniziano la loro opera a partire da se stessi per poi proiettare il processo conoscitivo all'esterno e alla realtà che li circonda. Se hai ben inteso le mie parole allora potrai capire, ora, il significato di un acronimo che a noi Massoni è molto caro

Pierino – Cioè ?

Lupo – V.I.T.R.I.O.L. Visita Interiora Terrae Rettificando Invenens Occultum Lapidem

Pierino – Spiegami ancora una cosa. Prima hai detto che per te la Massoneria è quello che stiamo facendo ora io e te, cioè dialogare

Lupo – Esatto

Pierino – Ma per dialogare bisogna essere in due o più persone. 

Lupo – Esatto. Per noi la Loggia è il luogo in cui ognuno di noi raggiunge quell'unità interiore che nella vita profana, per vari motivi, non riesce a raggiungere. Proprio per questo motivo, per noi, questo luogo è un luogo sacro. E' in questo luogo che, attraverso il dialogo, cerchiamo di raggiungere quell'oggettività condivisa che per noi rappresenta la verità.

Pierino – Tutto molto bello caro Lupo. Molti, però, non crederebbero mai alle tue parole. Mio Nonno, ad esempio, mi ha detto più volte che nelle logge voi tramate e complottate per il dominio del mondo

Lupo – Quante sciocchezze! Quando mi dicono queste cose io in genere leggo una poesia scritta da un mio fratello in cui si capisce bene qual'è l'ambiente nelle nostre officine 

Pierino – Sentiamola dunque

Lupo - C'erano Rundle, il capo stazione, E Beazeley, delle Ferrovie, E Ackman dell'Intendenza, E Donkin delle Prigioni, E Blake il sergente istruttore, Per due volte fu il nostro Venerabile. Con quello che aveva il negozio «Europa», Il vecchio Framjee Eduljee. Fuori - «Sergente, Signore, Saluto, Salaam» Dentro, «Fratello», e non c'era nulla di male. Ci incontravamo sulla Livella e ci separavamo sulla Squadra,ed io ero Secondo Diacono nella mia Loggia Madre laggiù! Avevamo Bola Nath il contabile e Saul, l'israelita di Aden, e Din Mohammed disegnatore al Catasto, C'erano Babu Chuckerbutty, e Amir Singh, il Sikh, e Castro delle officine di riparazione, Il Cattolico Romano! Non avevamo belle insegne,E il nostro Tempio era vecchio e spoglio, Ma conoscevamo gli antichi Landmarks, E li osservavamo per filo e per segno E guardando tutto ciò all'indietro, Mi colpisce questo fatto, Che non esiste qualcosa come un infedele, Eccetto, forse, noi stessi. Poiché ogni mese, finiti i Lavori, Ci sedevamo tutti e fumavamo, (Non osavamo fare banchetti Per non violare la casta di un Fratello), E si parlava, uno dopo l'altro, Di Religione e di altre cose, Ognuno rifacendosi al Dio che meglio conosceva. L'uno dopo l'altro si parlava, E non un solo Fratello si agitava, Fino a che il mattino svegliava i pappagalli, E quell'altro uccello vaneggiante; Si diceva che ciò era curioso, E si rincasava per dormire, Con Maometto, Dio e Shiva Che facevano il cambio della guardia nelle nostre teste. Sovente, al servizio del Governo, Questi passi erranti hanno visitato E recato saluti fraterni A Logge d'oriente e d'occidente. Secondo l'ordine ricevuto, Da Kohat a Singapore, Ma come vorrei rivedere Ancora una volta quelli della mia Loggia Madre! Vorrei potere rivederli, I miei Fratelli neri e scuri, Tra l'odore piacevole dei sigari di là, Mentre ci si passa l'appiccicafuoco; E con il vecchio khansamah che russa Sul pavimento della dispensa, Ah! essere Maestro Massone di buona fama Nella mia Loggia Madre, ancora una volta! Fuori - «Sergente, Signore, Saluto, Salaam» Dentro,  «Fratello», e non c'era nulla di male. Ci incontravamo sulla Livella e ci separavamo sulla Squadra, Ed io ero Secondo Diacono nella mia Loggia Madre laggiù!

Pierino – Intensa e significativa. Chi è l'autore?

Lupo – Sì Pierino, molto bella. Questa poesia fu scritta da Rudyard Kipling nel 1890 a Lhaore, in India. In questa cittadina esisteva una piccola loggia, quella a cui si fa riferimento nella poesia, che raccoglieva al suo interno persone di diversa estrazione sociale, culturale e religiosa. Le persone del posto credevano che i massoni di quella loggia praticassero una sorta di magia molto potente. Ai loro occhi, infatti, era impossibile riunire in una stessa stanza mussulmani, cristiani, sikh. Lo sai cosa credo Pierino?

Pierino – Cosa?

Lupo – Che non solo in quella loggia ma in tutte le logge del mondo ci sia davvero una magia potente. Una magia che fa sedere fianco a fianco persone diverse e le fa dialogare. Posso, adesso, fartela io una domanda?

Pierino – Certo, sentiamo.

Lupo – Quando poco fa ti sei avvicinato a me e mi hai fatto le domande, non hai avuto paura? Io sono un Lupo e proprio ieri ho mangiato la tua amica, l'anatra sonia. Cosa ti ha spinto ad avvicinarti?

Pierino – Non ti nego, caro Lupo, che un po di paura l'ho avuta ma la voglia di conoscere era troppo grande! Poi oggi ho capito una cosa

Lupo – Cosa ?

Pierino – Che tu non sei cattivo come tutti dicono. È la tua natura essere un Lupo

Lupo – Ma bravo Pierino! Dimmi ancora... Tu credi in Dio?

Pierino – Credo in un principio, credo in un concetto supremo, da cui tutto deriva a cui tutto tende

Lupo – Pierino ho qui un modello A1 e credo che dovresti riempirlo!


Il Gatto Ivan – I testimoni presenti a questo dialogo (il canarino Trilli, il gufo Gustavo e il cerbiatto Armida) raccontano che i due continuarono a parlare per ancora molto tempo, fino a notte fonda. Oggi è stata una giornata importantissima per il caro Pierino. Oggi, infatti, Pierino è riuscito a vincere delle prove iniziatiche molto dure. Con la potenza della ragione è riuscito a sconfiggere il pregiudizio, il preconcetto e la superstizione. Credo che a breve avremo un Pierino in più tra le colonne della nostra officina. Altre prove, ancora più dure, lo aspettano. Ma da ora in poi lui non sarà più solo e potrà contare sull'aiuto ed il conforto dei suoi Fratelli che, in ogni parte del mondo, lo sosterranno nel suo cammino iniziatico. Stretta è la soglia, larga è la via, dite la vostra che io HO DETTO la mia.