venerdì 30 gennaio 2015

Ars gratia artis. I disegni del suono

di Davide Riboli

In un post pubblicato lunedì scorso sul nostro blog si parlava di quella che Georges Gurdjieff definì ‘musica oggettiva’. In tutti i suoi scritti egli ha più volte ribadito che la musica, come altre forme artistiche quali teatro o danza, può essere utilizzata tanto per trasmettere un particolare tipo di conoscenza agli iniziati, quanto per provocare effetti oggettivi su qualsiasi ascoltatore. È noto che proprio Pitagora facesse uso di musiche capaci di curare le malattie e sedare gli animi e l'argomento non ha mancato di appassionare mistici, musicisti e scienziati di ogni epoca, da Ippocrate a Eno, da Mozart a Fripp.

In questo campo, vale ricordare gli esperimenti di Ernst Chladni prima e Hans Jenny poi. Chaldni [1756 - 1827] è stato un fisico tedesco che viene ricordato soprattutto per la sua ricerca sulle lastre vibranti e sul calcolo della velocità del suono. Il suo metodo d'indagine consisteva nell'impartire vibrazioni, tramite lo sfregamento di un archetto di violino, a lastre di vetro ricoperte di sabbia finissima. Egli potè così verificare che la sabbia di cui erano cosparse le lastre si allontanava dalle zone di maggiore vibrazione, raggruppandosi in particolari figure geometriche.


Il lavoro di Chladni era ben noto a Jenni, medico e naturalista svizzero considerato il padre della 'Cimatica' [kymatika (κυματικά) = “studio sulle onde”]. Jenny, dopo aver completato il dottorato, insegnò scienza nella Scuola Steineriana di Zurigo per quattro anni prima di iniziare la professione medica. Nel 1967 pubblicò il suo primo volume, intitolato Cimatica: Lo studio dei fenomeni ondulatori. Il secondo volume uscì nel 1972, l'anno della sua morte. Questi libri raccolgono scritti e documentazioni fotografiche sugli effetti delle vibrazioni sonore su fluidi, polveri, liquidi ed altri composti. Per condurre i propri esperimenti fece uso di un oscillatore al quarzo e di una sua invenzione che chiamò 'tonoscopio' formato da un piatto o da una membrana vibrante.



Questo primo video riproduce gli esperimenti di Chladni e Jenni, facendo uso di una lastra vibrante e sale. È consigliabile abbassare il volume prima della riproduzione perché le frequenze impiegate potrebbero risultare fastidiose o addirittura dannose. Ma, se potete, non azzeratelo del tutto, di modo da poter continuare a distinguere il tipo di frequenza ed il pattern prodotto.




In questo secondo video, più o meno la stessa cosa, ma su un getto d'acqua.




Può apparire poco più che un gioco per bambini, ma è indubbio che il suono abbia capacità morfogenetiche sulla materia e che la riorganizzazione che opera si strutturi su moduli geometrici di valenza simbolica. Una connessione tra energia, vibrazione, simbolo e geometria che ogni iniziato avverte viva e pulsante tanto in sé, quanto nel mondo..