giovedì 29 luglio 2010

ALPHONSE MUCHA IN ITALIA

Da oggi 29 luglio al 21 novembre 2010 il Forte di Bard in Valle d’Aosta ospita la mostra Alphonse Mucha: modernista e visionario, prima grande esposizione delle opere di Mucha in Italia, realizzata in occasione del centocinquantesimo anniversario della nascita dell’artista. La mostra è realizzata dall’Associazione Forte di Bard in collaborazione con la Fondazione Mucha ed è a cura di Tomoko Sato, studiosa ufficiale della collezione per la Fondazione Mucha. Il percorso espositivo, in tre parti, presenterà vari ambiti, prospettive e aspetti dell’arte di Mucha. Esaminerà Mucha padre della grafica, Mucha filosofo e artista visionario. Più di duecento opere della collezione della Fondazione, oltre ad una quarantina provenienti da collezioni private, mostreranno il lavoro e il genio creativo dell’artista: manifesti, libri, disegni, sculture, oli e acquerelli, oltre a fotografie, gioielli e opere decorative, ricomporranno la sua poliedricità e l’eclettismo della sua personalità. Alphonse Mucha fu iniziato a Parigi nel 1898 e successivamente fu fra i promotori della Massoneria in Cecoslovacchia, fondando nel 1919 la prima Loggia di lingua ceca: la Loggia “Jan Amos Komensky” all’Oriente di Praga e divenendo presto Gran Maestro della Gran Loggia Cecoslovacca. Nel 1923 ricoprì il ruolo di Sovrano Gran Commendatore del Supremo Consiglio di R.S.A.A.

Il simbolismo massonico si riflette nei suoi lavori, in particolare nel volume illustrato e intitolato Le Pater pubblicato a Parigi nel 1899. Mucha pose il suo talento artistico anche al servizio della massoneria creando gioielli, medaglie e diplomi massonici, oggi conservati presso il museo di Praga che porta il suo nome. La sua ultima opera fondamentale: L’epopea slava testimonia l’impegno dell’artista nella costruzione di una identità nazionale di quei popoli. La mostra Alphonse Mucha: modernista e visionario ricostruisce l’interesse dell’artista per l’ipnosi e le tecniche di trance che hanno influenzato la sua produzione artistica, come documentato dal ritrovamento di un archivio fotografico di grande interesse per la lettura della sua opera

Fonte: Servizio Biblioteca del GOI