lunedì 30 giugno 2008


Il R.S.A.A. – Toscana Interna.

Pot.mo Fr:. Paolo F. 33° M.Agg. Ispettore Generale.

Presenzierà i lavori Corrado Balocco Sovrano Gran Commendatore del R.S.A.A.

Comitato Scientifico:

Coordinatore: Gianfranco D. 33°.

Relatori:

Fr. Stefano P. 31° - Poema Regio (1390)

Fr. Alessandro N. 30° - Manoscritto di Cooke (1430)

Fr. Maurizio C. 30° -Statuto di Strasburgo (1459)

Segreteria Organizzativa:

Pot. Brunello L. 33°, Pot. Maurizio A. 33°, Giampiero C. 30°, Sergio S. 30°.

Il consueto appuntamento del Luglio Scozzese dei Fr.lli Toscani, si terrà presso la storica Villa Viviani, in V. d’Anunziata, 218 – Firenze. L’incontro si svolgerà domenica 6 luglio con inizio alle ore 16,30.





venerdì 27 giugno 2008

"Lezioni d'istruzione"


Grazie al Collegio Circoscrizionale dei MM.VV. della Toscana possiamo attingere a queste preziose "Lezioni d'istruzione" della RL Quatuor Coronati - Emulation 931 di Firenze. Nella speranza di fare una cosa gradita a tutti i Fr.lli e Compagni la inseriamo nel Blog perchè esse abbiano ulteriore "forza e vigore". (A. Duranti)

Lezione decima: L’acqua, l’aria, il fuoco
Non importa descrivere i tre viaggi simbolici che si compiono all’interno del Tempio, che sono dettagliatamente descritti nelle parole che il Maestro Venerabile rivolge al profano al compimento di ognuno di questi. Si rimanda pertanto alla lettura del Rituale.

Parliamo piuttosto degli elementi che il profano attraversa nel Tempio, dopo che nel Gabinetto di Riflessione è avvenuto il sotterramento simbolico: il contatto con le forze della terra apre un processo di rigenerazione che continua e si completa attraverso gli altri elementi.

L’Acqua è il primo mezzo di purificazione: essa, come acqua viva, acqua di vita,, purificata, guarisce, ringiovanisce; introduce all’eternità, fa accedere ad un altro stato, a quello di uomo nuovo.

Questa scomparsa del vecchio uomo può essere paragonata ad un diluvio, che simboleggia una cancellazione: un’epoca scomparsa, un’altra sorge.

Le acque agitate significano il male, il disordine, ma esse sono destinate a calmarsi e, per converso, le acque, calmatesi, stanno a significare la pace e l’ordine.

Il viaggio attraverso l’elemento Aria rappresenta un ulteriore e più alto grado di purificazione.

Se la Terra e l’Acqua sono elementi passini e femminili, l’Aria, come il Fuoco, è un elemento attivo e maschile.

L’elemento Aria è simbolicamente associato al vento, al soffio e rappresenta il mondo intermediario fra terra e cielo, è il respiro necessario alla sopravvivenza degli esseri, è quindi simbolo di spiritualizzazione.

Infine il viaggio attraverso il Fuoco.

Anche il Fuoco, come simbolo, è ambivalente.

L’aspetto distruttore del fuoco comporta un aspetto negativo che implica una funzione diabolica, ma col fuoco avviene anche la definitiva trasmutazione alchemica del metallo in oro, in altri termini il definitivo conseguimento dell’immortalità nel crogiolo interiore.

Nel consueto rovesciamento del simbolo si ritrova, contrapposto all’azione distruttiva, l’aspetto positivo: il fuoco, in quanto brucia e consuma, è simbolo di purificazione e rigenerazione, ma rispetto all’acqua rappresenta in più la purificazione nella forma più spirituale, attraverso la luce viva che da esso emana: quella luce che il profano, non più tale, riceverà al terzo colpo del maglietto del Maestro Venerabile.

Lezione undicesima: Il Maestro Venerabile e i Dignitari della Loggia
L’Appren
dista che abbia fin qui seguito le tavole d’istruzione è stato informato ed indirizzato verso la comprensione dei principali simboli del Tempio: ha innanzitutto appreso che la Massoneria, articolata in Logge e basata sui tre Gradi fondamentali di Apprendista, Compagno e Maestro, è definita Azzurra.

Ha poi imparato a distinguere fra loro i due termini di Loggia e Tempio. Si è soffermato sui possibili significati delle due Colonne all’entrata, del Quadro di Loggia, dei tra candelieri al centro del Tempio, del pavimento a scacchiera, del Libro Sacro che si trova sull’ara davanti al seggio del Maestro Venerabile e dei due strumenti di misura e di conoscenza che vi sono sovrapposti, la Squadra e il Compasso.

Egli è stato guidato a riflettere sui quattro viaggi compiuti al momento della sua iniziazione, e cioè quello attraverso la Terra, rappresentata dal Gabinetto di Riflessione con tutti i suoi oscuri simboli, e quelli attraverso l’Acqua, l’Aria e il Fuoco all’interno del Tempio.

È giunto il momento di informarlo che nel Tempio siamo tutti uguali, anche se dobbiamo svolgere compiti diversi a seconda del Grado, connessi al processo interiore di perfezionamento.

Per dirla con il nostro massimo filosofo, Johann Gottlieb Fichte, nel Tempio si raccolgono, in condizioni di assoluta parità, uomini di varia condizione, che portano e danno ciò che ciascuno possiede: il pensatore, concetti chiari e precisi, l’uomo d’azione, la sua capacità e l’agilità nell’arte del vivere, il religioso, la sua religiosità, l’artista, il suo entusiasmo artistico, in un colleganza in cui ciascuno riceve nella stessa misura di quello che dà.

Stabilito che in Loggia ogni uomo è fratello all’altro, occorre tuttavia avvertire che per il governo della Loggia vengono assegnati a certi Fratelli Maestri funzioni particolari: i Fratelli a cui vengono assegnate tali funzioni costituiscono il corpo dei Dignitari e degli Ufficiali di Loggia.

Dignitari sono: il Primo Sorvegliante, il Secondo Sorvegliante, l’Oratore, il Segretario, il Tesoriere. Ai Dignitari seguono gli Ufficiali, che sono: l’Esperto, il Maestro delle Cerimonie, il Portastendardo, l’Ospedaliere, l’Elemosiniere, il Copritore Interno, il Copritore Esterno, l’Architetto Revisore.

A questi si aggiungono il Primo Diacono e il Secondo Diacono, che tuttavia non sono propriamente Ufficiali, ma semplici portaordini, rispettivamente del Maestro Venerabile e del Primo Sorvegliante; le due suddette mansioni vengono di solito riservate a due Fratelli Apprendisti.

La più alta espressione della Loggia è il Maestro Venerabile: la sua persona e la sua autorità sono sacre e inviolabili in quanto a lui sono stati “conferiti” i poteri individuali di tutti i membri della Loggia al momento della sua elezione.

Gli strumenti del suo potere sono la Spada Fiammeggiante e il Maglietto: con questo apre e chiude i lavori, con la spada inizia, ciè crea prima, e riceve poi, un Libero Muratore.

Egli corrisponde al Fuoco (è con il Maestro Venerabile infatti che termina la prova del Fuoco dell’iniziando) e su di lui confluiscono tutte le energie della Loggia, per l’alimentazione costante del Fuoco da cui emana la Luce. Il suo posto è a Oriente, nel punto cardinale da cui nasce il Sole per illuminare la Terra.

Il Primo Sorvegliante è il secondo esponente della Loggia per ordine gerarchico: dirige la Colonna dei Compagni che è situata a Mezzogiorno, deve curare particolarmente l’istruzione dei Fratelli Compagni affinché questi proseguano nella realizzazione della via iniziatica muratoria.

Il Secondo Sorvegliante è il terzo esponente della Loggia: egli siede al centro della Colonna del Meridione e sorveglia gli Apprendisti che si trovano di fronte a lui nella Colonna di Settentrione.

Egli è il tutore della metà notturna della Loggia e presiede all’istruzione e alla formazione dei Fratelli Apprendisti; in particolare è tenuto a far realizzare ad essi il silenzio interiore, seguendoli da vicino nella sgrossatura della pietra e nell’acquisizione della padronanza dello strumento che è loro assegnato, la Squadra.

Egli inoltre deve essere in grado di captare gli stati d’animo degli Apprendisti, per farli parlare attraverso di lui, nel rispetto assoluto del silenzio rituale.

Seguono in ordine gerarchico l’Oratore e il Segretario, che siedono all’Oriente e per questo si rivolgono direttamente al Maestro Venerabile senza dover chiedere la parola tramite i Sorveglianti.

I loro seggi e i loro leggii sono (o dovrebbero essere) sopraelevati rispetto al piano del Tempio.

Essi pertanto non si alzano al passaggio dei due Sorveglianti per la verifica della regolarità dei Fratelli presenti, ma facendo parte di coloro che siedono all’Oriente come diretti collaboratori del Maestro Venerabile, sonora coloro di cui risponde direttamente il Maestro Venerabile stesso.

Sono aspetti simbolici, del Sole l’Oratore, della Luna il Segretario.

L’Oratore, assimilabile al Sole, rappresenta la conoscenza diretta ed intuitiva, che brilla di luce propria ed è quindi attiva.

Il Segretario, assimilabile alla Luna, rappresenta l’altro aspetto della conoscenza, quello riflesso e passivo.

Insieme rappresentano, come altri simboli presenti nel Tempio, la legge della polarità.

L’Oratore è il depositario della Legge e cioè delle Costituzioni e dei Regolamenti dell’Ordine, nonché dei regolamenti particolari della Loggia.

Nel corso dei lavori l’Oratore garantisce, nel rispetto dello spirito e della forma delle norme, l’ordinato svolgimento dei lavori e vigila affinché questo avvenga con piena rispondenza ai canoni.

Qualora egli giudichi che non sia stato raggiunto il necessario equilibrio psichico da parte dei presenti, ha il compito di fornire le indicazioni per gli opportuni correttivi.

Il Segretario, nello stendere la Tavola architettonica, deve ricostruire non solo il filo dei discorsi e la sequenza dei lavori svolti, ma deve saper restituire lo spirito dei lavori stessi, l’atmosfera e gli stati di coscienza acquisiti, con funzione di memoria intelligente e non puramente meccanica della Loggia.

Al Maestro Venerabile, al Primo Sorvegliante e al Secondo Sorvegliante è attribuita la qualifica di Luce, ma non debbono essere confusi con le tre Grandi Luci del Tempio, che sono, com’è noto, il Libro Sacro, la Squadra e il Compasso. Le tre Luci, cioè il Maestro venerabile e i due Sorveglianti, più l’Oratore e il Segretario, rappresentano insieme il Pentalfa, la stella fiammeggiante, espressione simbolica dell’uomo rigenerato, che con le sue cinque punte raffigura l’unione feconda del 3, che significa il principio maschile, con il 2, che corrisponde al principio femminile.

Ai quattro Dignitari, che col Maestro Venerabile compongono il Pentalfa, si aggiunge un altro Dignitario, il tesoriere, la cui funzione non è solo quella amministrativa dell’incasso delle capitazioni, ma anche quella ben più importante della “caratura” dell’oro che si forma nella Loggia.

Simbolicamente, egli verifica e valuta la trasmutazione dei Fratelli in oro spirituale, constata l’arricchimento individuale e di gruppo.

Il Tesoriere, nel consegnare i metalli al Maestro Venerabile, fornisce quanto necessario al fine che il Primo Sorvegliante possa pagare gli operai, e cioè distribuire pane e vino agli Apprendisti che non sono ancora in grado di amministrare direttamente le proprie entrate, e il Salario in argento per i Compagni e in oro per i Maestri, secondo quanto essi hanno lavorato e prodotto per il proprio e per l’altrui arricchimento.

A seguito di ciò, il Primo Sorvegliante potrà dichiarare, prima che avvenga la chiusura dei lavori, che tutti gli operai sono contenti e soddisfatti a gloria e onore dell’Ordine.


Il Tempio di Re Salomone

Nota di Redazione

Pubblichiamo una precisazione ricevuta dal Fratello Giancaro Majani relativa alla Lezione Prima, dove si enunciava che la Loggia massonica è composta da Apprendisti, Compagni e Maestri. Il Carissimo Fratello - che sentitamente ringraziamo per la corretta precisazione - ritiene doveroso sia completato il testo come di seguito: "La Massoneria è costituita da Logge (luogo Sacro fondamentale e indispensabile) ove Apprendisti, Compagni, Maestri si riuniscono riconoscendo e donando tutti i poteri spirituali di guida al Maestro Venerabile, unica, grande,, centrale, alta carica della Massoneria. Il Maestro Venerabile, sotto il profilo Iniziatico è l'unica e indispensabile carica in Massoneria. Per i poteri ricevuti, possiede l'Imprimatur di iniziare, senza il quale non potrebbero esistere gli Apprendisti e i successivi passaggi.".




giovedì 26 giugno 2008

MASSONERIA: Francia; Iniziata donna, processo a Venerabile



(ANSA) - PARIGI, 19 GIU - Sara' processato davanti alla Camera suprema di giustizia massonica il venerabile della loggia 'Combats' che ha sancito l'iniziazione di una donna, una delle cinque accettate recentemente dal Grande Oriente di Francia.

Una novita' storica per la massoneria d'oltralpe, che finora aveva consentito alle donne solo di accedere a societa' co-massoniche o a logge esclusivamente femminili, che non e' pero' piaciuta ai membri piu' tradizionalisti del Grande Oriente.

Di qui il processo.

Un vero e proprio tribunale interno, che gia' nel 1999, ricorda sulle pagine di Liberation la storica Francoise Jupeau Requillard, aveva sancito la radiazione dalla loggia del responsabile dell'iniziazione''selvaggia'' di una donna.

Si riapre cosi' il dibattito sul maschilismo dell'ambiente massonico, francese e non solo.

Rispetto ad altre obbedienze, il Grande Oriente e' noto per essere abbastanza liberale e aperto verso le donne, visto che, per esempio, concede loro di accedere ai suoi locali anche senza invito.

Eppure i suoi membri non riescono ancora ad accettare che ci sia una rappresentante del sesso femminile tra di loro.

”Sono cinquant'anni che se ne parla'' ammette il Gran Maestro Jean-Michel Quillardet, che ha tentato di porre il problema in discussione all'ultimo convento (assemblea generale) ma senza riuscire a dare vita a un reale dibattito, a causa del rifiuto dei delegati.

''E una volta messa ai voti - conclude - la possibilita' di iniziare delle donne e' stata rifiutata dal 57%''. (ANSA).



Per incollare altri paragrafi è sufficiente che batti "a capo" prima di incollare.

Massoneria, Stefania Craxi: I Ds facciano "coming out"



Roma, 19 GIU (Velino) - "Alla Massoneria dobbiamo l'unita' d'Italia.

Quella della Massoneria e' una storia di grande rispetto, che ha rappresentato un fattore di grande importanza nel nostro paese.

Ancora oggi ci sono molti massoni nei Ds, specie in Toscana, ma nessuno lo dichiara".

È quanto ha affermato Stefania Craxi a Klaus Davi intervistata per Klauscondicio su YouTube.



mercoledì 25 giugno 2008

A Proposito di Solstizi


A Proposito di Solstizi (dal Blog interMassonico “Progetto Domani”).

La celebrazione dei Solstizi non nacque nelle Logge Massoniche; ha origini remote ed è legata al culto del Sole, talmente importante, nell’antichità, che a Roma, sotto l'imperatore Aureliano (270-275) fu elevato a religione ufficiale dell'impero, con riferimento a Mithra, divinità solare persiana, molto più lontana nel tempo (nel 1400 a.C. è fra gli dei di Stato dell'impero mesopotamico).

Ma per dare un'idea di che cosa il Sole abbia significato per l'uomo, fin dalle epoche primitive, necessita uno sguardo più ampio e una riflessione globale sugli albori di una pratica cultuale condivisa e distribuita su tutta la terra, perché lì radica la Tradizione. (clicca qui per leggere tutto l’articolo)



martedì 24 giugno 2008

La Stella Fiammeggiante


Theodore-Henry de Tschoudy. La Stella Fiammeggiante. Varietà di opinioni sull’origine della Libera Muratoria e lo statuto dei filosofi sconosciuti. A cura di Giovanni Di Girolamo. Traduzione di Maria Vissicchio.

Il barone Théodore-Henry de Tschoudy nasce in una antica famiglia di militari il 21 agosto del 1727 a Metz.

A 21 anni diventa Consigliere del Parlamento di Metz e di lì a poco assurge alla carica di Maestro Venerabile della Loge Ancienne di Metz.

Recatosi in Italia riconferma la propria vocazione al venerabilato impugnando il maglietto anche in una loggia napoletana il cui Gran Maestro era il Principe di San Severo, Raimondo di Sangro.

Indignato per le gratuite accuse che il papa Benedetto XIV aveva formulato ai massoni con l'enciclica Providas Romanorum nel 1751, lo Tschoudy scrive al Papa due lettere di protesta.

Con spirito pastorale Benedetto XIV fa arrestare a Napoli l'incauto barone e da qui iniziano le peripizie del gentiluomo francese.

Nel 1753 raggiunge S. Pietroburgo dove negli anni sucessivi diventa maestro venerabile della loggia Le Silence.

Nel 1760 torna in Francia e a Metz frequenta la loggia Les Parfaits Amis.

Risveglia la Loge Ancienne diventandone il Venerabile quando questa aveva assunto un diverso nome: Loge Saint Jean de l'Amitié de Saint Etienne.

Nel 1765 diventa Presidente di una Mère Loge Provinciale con ampia estensione territoriale.

Costituisce un Collegio a S. Pierre a Parigi quale Chef du Collège de Saint André d'Écosse (oltre che Commandeur du Chapitre des Chevaliers de Palestine).

È autore anche delle opere La Muse maçonne e Le philosophe au Parnasse.

Inoltre, contro la sua volontà, furono pubblicate postume nel 1782 questi suoi scritti: L'Écossais de Saint André d'Écosse e G.I.GE ou Chevalier d'Ecosse. Muore nel 1769.

La Stella Fiammeggiante contiene tavole, allocuzioni e riflessioni sulla Massoneria ancora oggi attuali mentre lo Statuto dei Filosofi Sconosciuti racchiude, fra le altre cose, dei rituali di ammissione di particolare interesse iniziatico.

Quest'opera è un unicum nel panorama della nostra letteratura perché mai pubblicata integralmente in italiano.

A cura di Giovanni Di Girolamo, la traduzione è di Maria Vissicchio.

Chi volesse acquistare il volume (E. 45,00) in carta patinata lucida, formato A4 di 176 pagine, con tavole a colori (scontato solo per i fratelli del 20% compresa la spedizione, E. 36,00) può rivolgersi al fratello Carmine Mario Muliebre (carminemario.muliere@rivistadiequipeco.it).

Un Ulisse del terzo millennio.


Elucubrazioni sul massone dei nostri giorni. L’occasione fornita dalla presentazione del libro: “Il libero muratore: un Ulisse del terzo millennio?” di Stefania Parrone pubblicato sulla Gazzetta del Sud del 12 giugno 2008.

Incarna l’dea della tolleranza e dell’azione positiva il “libero muratore” dei nostri tempi accumunato all’Odisseo di omerica memoria per la brama di conoscenza che lo spinge, mosso anche dal tipico spirito filantropico, alla ricerca di nuove esperienze ed a confrontarsi con realtà diverse.

Ne disegna i tratti l’avvocato milanese Lionello Leoni nel suo ultimo volume, edito per i tipi delle Edizioni Krypton: “Il libero muratore: un Ulisse del terzo millennio?” presentato, in un gremitissimo salone del Convento dei Minimi di Roccella su iniziativa del Collegio circoscrizionale dei maestri venerabili della Calabria e del Consiglio dell’Alto Jonio Reggino della Massoneria Universale – Comunione Italiana – Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani.

Introdotta dai saluti di rito del sindaco di Roccella, Sisinio Zito e del Presidente del Collegio dei Maestriu venerabili della Calabria, Filippo B., la cerimonia di presentazione del libro di Leoni è stata caratterizzata dagli interessanti contributi di Giovanni Pittari, dirigente scolastico, Giuseppe Livoti, critico d’arte e Giuseppe Lombardo dell’università di Messina.

Con ricchezza di riferimenti storici i relatori hanno illustrato il percorso disegnato da Leoni alla ricerca di un modello comportamentale per i massoni del terzo millennio, “radicato nella tradizione dell’Ulisse omerico, reinterpretato nella versione dantesca del XXVi canto dell’inferno, che ha i tratti distintivi della laicità, della razionalità, del dubbio antidogmatico: tutti componenti di un’etica finalizzata alla dimensione sociale”.

Tale “Ulisse moderno” rappresenta, è stato evidenziato, “il contributo che la Masoneria del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani offre alla società della globalizzazione, sotto la formA DEL “Progetto uomo”, voluto dall’attuale Gran Maestro Gustavo Raffi, al fine di fornire strumenti di lavoro e di formazione intellettuale ad una società disorientata e in crisi di valori”.

Molto apprezzata anche la mostra di antichi cimeli massonici (copie di libri rari, pergamene, medaglie e documenti) intitolala “Theesauri Latomorum”.




lunedì 23 giugno 2008

Con la nuova Commenda "Raimondo De Sangro" si rafforza la Gran Commenda Templare d'Italia



Sabato 14 Giugno 2008 sotto la guida dell’Em. Commendatore Ottorino C., alla presenza dell’ Eminentissimo Gran Commendatore Emilio A. e membri della Giunta della Gran Commenda Templare in Italia, con la partecipazione del Sommo Sacerdote dell’Arco Reale in Italia e dei Gran Dignitari del Gran Capitolo si è tenuta la cerimonia di insediamento della Commenda sotto dispensa “Raimondo De Sangro” all’Oriente di Napoli.

Contestualmente l’Emm. Commendatore ha creato e nominati membri del Nobile e Generoso Ordine del Tempio tre Massoni dell’Arco Reale. (vd. “Postic” precedente del 4 giugno 2008).

Auguri ai tre nuovi Cavalieri e alla vita della nuova Commenda "Raimondo De Sangro".







Oggetti Massonici in Internet


Carissimi,
questa mail è per informarvi che tra qualche giorno sarà attivo il sito internet www.oggettimassonici.com - per qualche giorno sarà in rete non operativo in quanto stiamo testando le varie caratteristiche.

Dal giorno 1 luglio invece, potrete fare i vostri acquisti direttamente da casa vostra, con prezzi molto competitivi e senza dispendio di tempo da parte vostra.

Troverete dai guanti alle borse, dai grembiuli alle cravatte e tanti altri oggetti che possono sicuramente esservi utili.

Potrete comprare un solo oggetto o tanti oggetti che vi sranno recapitati a casa vostra in pochissimi giorni, in alcuni casi anche tre giorni dopo l'acquisto.

Molti di voi mi conoscono in quanto espongo i miei prodotti ogni anno durante la Gran Loggia di Rimini e sono anche fornitore del G.O.I.

La mia attività è la produzione e la personalizzazione di oggetti e manufatti, anche ad hoc.

Per cui, se voi che avete una attività commerciale, posso proporvi tanti oggetti personalizzati per la vostra azienda.

In questo momento abbiamo in promozione le t-shirt girocollo bianche personalizzate 1
colore di stampa a euro 1,40 cad+iva, minimo 500 pezzi... trasporto compreso fino a destinazione.

Vi prego di pubblicizzare questa mia a tutti i Fr che fanno parte della vostra lista e-mail... mi fareste un grosso favore in quanto non riesco ad arrivare da tutti. Un carissimo T.F.A. Matteo Pagano - web maestro del sito www.loggiagiordanobruno.org



Per incollare altri paragrafi è sufficiente che batti "a capo" prima di incollare.

domenica 22 giugno 2008

Un Angelo Custode per te!


Alle volte arrivano queste "catene". E quando male non fanno........ecco cosa Mario C. mi scrive inviandomi l'e-mail:

Per voi amici miei.

Allegato un Angelo custode per te!
Fammi sapere cos’è successo la mattina dopo che hai aperto questo mail.

(diciamo la mattina dopo che hai letto questo "Postic").

È un mail (Postic) insolito.

Ti da un tempo preciso domani.

Vediamo se funziona.

GUARDIAN ANGEL Angelo Custode


Inoltra questo messaggio lo stesso giorno in cui lo ricevi.

Suona strano, ma arriva sempre al momento giusto.

Crediamo che stia per succedere qualcosa.

Gli Angeli esistono, solo che ogni tanto non hanno le ali, e li chiamiamo Amici;

Tu sei uno di loro.

Qualcosa di bello attende te ed i tuoi Amici.

Domani alle 13.15 ti sentirai dire qualcosa che attendevi da tempo.

PF non interrompere questa catena.

Mandalo almeno a 7 dei tuoi Amici




Associazione Italiana di Filatelia Massonica


GRANDE ORIENTE D'ITALIA


Roma , 20.06.2008 E:.V:.

Carissimi Fratelli e Soci,

Con l’emissione filatelica di Perugia il 21.06.2008 si conclude il semestre di operatività del Sodalizio per questo anno 2008.

Ad oggi sono state prodotte 10 emissioni italiane e distribuite circa 20 emissioni straniere.

L’attività continuerà a settembre con l’emissione dedicata al XX settembre a Villa il Vascello in Roma.

Le Logge, i Collegi e gli Orienti che avessero in programma delle celebrazioni o momenti di particolare rilevanza possono richiedere il patrocinio dell’AIFM-GOI per realizzare un’emissione filatelica dedicata alla ricorrenza.

Questo è il periodo opportuno per avanzare le richieste di patrocinio per gli eventi che dovranno svolgersi nel corso dell’autunno 2008.

Inoltre un invito a tutti i Fratelli interessati alla filatelia massonica ad aderire alla nostra Associazione al fine di rendere possibile il lavoro che intendiamo perseguire.

E’ possibile l’iscrizione dei Profani ed in particolare è auspicata quella dei ragazzi che si avvicinano alla filatelia in generale dando loro la possibilità di intraprendere una collezione di filatelia massonica italiana ed internazionale.

Il catalogo AIFM-GOI si compone della sezione italiana con le emissioni prodotte dal Sodalizio dal 2000 ad oggi ; pari a circa 170 emissioni delle quali ancora l’80% è ancora disponibile nel listino . La sezione Estero con 270 emissioni di 16 nazioni è stata creata con l’interscambio fra i circoli filatelici massonici di Francia, Germania, Brasile , Austria è Belgio .

L’AIFM-GOI è una società filatelica iscritta alla Federazione fra le Società Filateliche Italiane ed ammette quali soci ordinari i FFrr del Grande Oriente d’Italia e quali soci aggregati gli appassionati filatelisti non massoni. Il Sodalizio è retto da un Consiglio Direttivo di 7 membri ,presieduto dal Gran Maestro.

Potrete scaricare la documentazione dalla pagina “Filatelia” del sito WEB del Grande Oriente d’Italia(http://www.grandeoriente.it/filatelia.php?id=1 ) Il modulo per l’iscrizione 2008 è allegato a questa mail.

Comunque il Segretario dell’Associazione resta a disposizione per ogni ulteriore informazione in merito all’attività filatelica della nostra istituzione. ( massimomorgantini@yahoo.it )

Nella speranza di avere una vostra risposta vi auguro un felice Solstizio d’Estate,a voi tutti ed alle vostre famiglie.

Con il TFA

Massimo M. Segretario AIFM-GOI



La Massoneria nella "Biblioteca dell'identità toscana"



La Regione Toscana ha accolto la proposta della Giunta del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili del G.O.I., di aprire un fondo librario in seno alla costituenda "Biblioteca dell'identità Toscana" , riguardante uomini e vicende della Massoneria nella nostra regione.

La biblioteca, promossa dal Consiglio Regionale toscano, troverà collocazione a palazzo Panciatichi, sede dello stesso Consiglio.

E' senza dubbio una iniziativa interessante che si colloca nel percorso di apertura e conoscenza della nostra Istituzione e che apre ulteriori fronti di collaborazione con gli Enti locali.

Si rivolge un invito a tutti i Fratelli dei vari Orienti, affinché comunichino eventuali testi riguardanti direttamente o indirettamente la nostra Istituzione (di carattere storico, culturale, atti di convegni ecc.), ma anche eventuali testi che riguardano Fratelli che hanno operato nella nostra regione.

Negli anni trascorsi numerose sono state queste pubblicazioni, anche di carattere locale.

Questi testi dovrebbero essere comunicati ed inviati alla segreteria del Collegio Circoscrizionale, affinché si possa fare un elenco e poi formulare la donazione alla Biblioteca.

A nessuno sfuggirà l'importanza dell'iniziativa, per una migliore comprensione, da parte di studenti e ricercatori e di tutti coloro che a vario titolo vorranno studiare la nostra istituzione, ma anche per coloro che vorranno approfondire il tratto identificativo e la presenza e ruolo nella società toscana della Massoneria e degli uomini che ne hanno fatto parte.

Moreno M.- Vicepresidente del Collegio



Il Solstizio a San Galgano


Un'esperienza indimenticabile !

Cari Fratelli,

anche la terza Festa per il Solstizio d'Estate all'Abbazia di San Galgano è andata molto bene.

Anzi, grazie alla partecipazione numerosa (quasi 400 fratelli alla Tornata) e al clima che si respirava, l'edizione 2008 è stata quella che più ci ha riempito di emozioni.

Per questo desidero ringraziare chi l'ha organizzata, dai Maestri Venerabili delle Rispettabili Logge dell'Oriente di Siena - Arbia, Montaperti e Salomone - a Marino Pucci, ex Maestro Venerabile della Rispettabile Loggia Lagi all'Oriente di Firenze, il cui impegno è stato fondamentale per l'allestimento del Tempio.

Inoltre un grazie a quei Fratelli senesi che, in operoso silenzio, si sono sobbarcati i lavori più umili per la migliore riuscita della Festa.

Quest'anno la Tornata di San Galgano è stata arricchita dalla presenza di tantissimi Fratelli provenienti da fuori Toscana.

Alcuni di loro ne hanno approfittato per trascorrere qualche giorno nella nostra terra e spero che porteranno nei loro cuori il ricordo di questa magnifica Festa.

Non saranno le lettere anonime, le persecuzioni di Livorno, le storie siciliane (che peraltro non ci riguardano) ad offuscare la bellezza delle iniziative belle come quella di San Galgano e come tante altre che l'Istituzione promuove qua e là nel nostro Paese.

La speranza è che si possa fare sempre meglio. In fondo siamo uomini del dubbio, un po' incontentabili, ma con una certezza: la nostra voglia di fare quello che diciamo e di dire quello che facciamo.

Grazie a tutti

Stefano B.- Presidente del Collegio

(rif. precedente - Postic 16 giugno 2008)




martedì 17 giugno 2008

Convegno: Francesco Maria Santinelli


Associazione Culturale Voltaire (V. Almerico Da Ventura – Pesaro). Con il patrocinio del Comune di Sant’Angelo in Vado.

Sabato 21 giugno 2008 alle ore 17.00 presso la sala consigliare del comune di Sant’angelo in Vado, P.zza Umberto I, Convegno pubblico sul tema: Francesco Maria Santinelli-conte della Metola, Marchese di San Sebastiano, cameriere maggiore della regina di Svezia, cameriere della chiave d’oro dell’imperatore Leopoldo I d’Austria. Alchimista. Da Sant’Angelo in Vado alle corti europeee”.

Programma:

Presentazione – saluto alle Autorità

Interventi:

Francesco Maria Santinelli: le ragioni dell’oblio. Relatore Prof. Marco Rocchi – Università degli studi Urbino.

Lux Obnubilate-delirio. Relatore Arch. Giordano Bruno Galli.

Poesia e simboli alchemici nell’opera di santinelli. Relatore Prof. Mino Gabriele. Scrittore e docente universitario di Udine.

Conclusioni.

Durante la manifestazione verranno lette alcune poesie di Grancesco Maria Santinelli.

Informazioni generali:

Al termine del convegno è prevista per le ore 20,30 una cena presso il Ristorante “Taddeo e Federico” prenotazione obbligatoria. Se interessati potete contattarmi alla mia e-mail: almerindoduranti@gmail.com o al mio cellulare: 339.5842939

Al fine di facilitare la partecipazione è prevista la possibilità di poter disporre di pulman con partenza da Pesaro alle ore 15.45 e da Fano alle ore 16.15.

L’organizzazione del trasporto si attuerà solo se le prenotazioni – obbligatorie – consentiranno la messa a disposizione del servizio.



lunedì 16 giugno 2008


Il Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Toscana annuncia con profondo cordoglio il passaggio all'Oriente Eterno del Gran Maestro Onorario Francesco Pacini le cui esequie si svolgeranno Martedì 17 alle ore 9.30 nella Chiesa di San Marco a Lucca

Dopo una terribile malattia, che ha saputo affrontare con grande coraggio e lucidità, è passato oggi all’Oriente Eterno il Fratello Francesco Pacini, Gran Maestro Onorario del Grande Oriente d'Italia e colonna portante della nostra Officina, della quale fu uno dei fondatori.

Affranti, piangiamo la perdita di un prezioso punto di riferimento, di un Fratello fra i più degni ed entusiasti che ha tracciato di sé la storia recente della Massoneria lucchese e che ha rafforzato in noi, col suo costante esempio, l’amore per l’Istituzione.

Egli è adesso puro spirito: liberato dalla spoglia mortale, si pone di nuovo al nostro fianco per risaldare la Catena d’Unione appena interrotta, ricordandoci che cosa è l’uomo e quale sia il suo destino: “poca cosa, finitudine certa”.

Ma ben altro messaggio di speranza ci soccorre dalla memoria di questo nostro caro Fratello: "l’amore vince la morte".

Quando si vive meditando su di essa - come Egli ha fatto in questi ultimi mesi, quando ormai la sua sorte terrena era segnata - si impara ad amare e non c'è più alcuna disponibilità a servire.

Francesco, come tutti i veri Massoni, non è mai stato servo di nessuno.

I Fratelli della RL 1223 all’Oriente di Lucca.

15 giugno 2008 Francesco Pacini è passato all'Oriente Eterno.

Con commozione e dolore ricordiamo e abbracciamo Francesco, ma dobbiamo chinare la testa di fronte al nostro comune destino.

Cosa dire di Francesco? Semplicemente che ha fatto della Massoneria il suo scopo di vita: è vissuto per la Massoneria e con la Massoneria.

I suoi ideali, i suoi principi e le sue azioni si sono sempre ispirati agli Antichi Doveri ed è stato Guida e Maestro per tutti i suoi cari Fratelli.

Francesco sarai sempre con noi e dentro di noi.

Ti abbraccio
Il tuo MV Alessandro A.

Per i Fratelli toscani il Gran Maestro Onorario Francesco Pacini era 'Il Pacini di Lucca', un Massone buono, arguto e battagliero.

Aveva dimostrato queste sue doti anche all'ultima riunione del Collegio dei Maestri Venerabili a cui aveva partecipato alla fine di Marzo di quest'anno.

Francesco aveva voluto esserci e sembrava che stesse bene, soprattutto dal tono dell'intervento, come al solito chiaro e deciso.

Dentro di me pensai che forse il peggio era per lui passato.

Invece il male lo ha sconfitto, dopo poche settimane, lasciandoci il ricordo delle sue battute taglienti e della sua voglia di combattere per il bene di questa nostra Istituzione da lui così profondamente amata.

Stefano B. - Presidente del Collegio


SAN GALGANO- Solstizio d’estate 21.06.2008


SAN GALGANO - Per la ricorrenza del Solstizio d'Estate, le logge dell'Oriente di Siena, in collaborazione con il Collegio toscano, organizzano per il 20 giugno, alle 18, una tornata rituale in grado di apprendista nell'Abbazia di San Galgano. Familiari e amici potranno accedervi al termine dei lavori.

La serata prosegue con un’agape bianca, alle 20.30, in un ristorante vicino.



domenica 15 giugno 2008


Agape Solstiziale sul mondo di Topolino
Sabato 28 Giugno, alle ore 20.30, per la ricorrenza di San Giovanni Battista, la RL Quatuor Coronati Emulation 931 di Firenze celebrerà l’Agape del Solstizio d’Estate sul tema "Il mondo fantastico dei fumetti" al Ristorante “Il Mulinaccio”, situato alle porte Sud di Firenze in località Falciani, con ingresso dalla Via Cassia e facilmente raggiungibile dalla rete autostradale.
Il Fratello Walt Disney (Walter Elias Disney) nacque a Chicago il 5 dicembre 1901 e morì a Hollywood il 15 dicembre 1966. Nonostante varie e diverse critiche, spesso ragionate e anche giuste, egli rimane sempre il più conosciuto, celebrato, venerato e amato autore di storie disegnate, animate e no. I Fratelli dell’Officina saranno lieti di ricevere ospiti. Per vedere il divertente annuncio dell'Agape cliccare qui....

Una lezione di... cucina !
Il Fratello Beppe Castri della RL Altius 1261 è un esperto di cucina e tiene corsi, per italiani e stranieri, dedicati alla illustrazione dei piatti della più antica tradizione fiorentina, toscana e italiana. In un articolo da lui scritto per "G.I.T.E. Notizie" - il bollettino della filiale italiana di questa associazione interobbedenziale che si definisce come una catena fraterna di accoglienza e di solidarietà e cui partecipano Fratelli di oltre quaranta Paesi - racconta una storia sconosciuta ai più... Ve la offriamo in anteprima assoluta: leggetela, cliccando qui...

Le novità sul sito del Collegio
- Bacheca:
Dove posso trovare un vocabolario massonico inglese/italiano ?
- Terza pagina:
Elzeviro 119 "Vadino e Ugolino Vivaldi, Antoniotto Usodimare"
- Le belle Tavole:
"I Landmarks" di Gianfranco Nascioli, RL Lando Conti 884 di Firenze




La lettera di denuncia del gran maestro della G.L.d'I.


Noi, ancora discriminati perché massoni

di Luigi Pruneti

Gentile direttore,

vorrei approfittare della sua cortesia per affrontare, ancora, una questione – dal nostro punto di vista di capitale importanza – su cui la stampa nazionale, con varietà di toni e di argomenti, si sta soffermando in questi giorni.

Mi riferisco al caso spiacevole e preoccupante del quotidiano il “Corriere di Livorno” che, in nome di una malintesa trasparenza della politica, delle istituzioni e della società, ha pubblicato dapprima gli elenchi degli iscritti al Grande Oriente d’Italia e poi quelli della Gran Loggia d’Italia, dando il via a una vera e propria campagna antimassonica.

Di fronte a siffatta emergenza, come Gran Maestro della Gran Loggia d’Italia, sento il bisogno di ribadire: la libertà di coscienza, di cui sono corollario la libertà di espressione e quella di stampa, è uno dei capisaldi del nostro pensiero.

Lungi da noi, quindi, il desiderio di operare una qualsiasi forma di censura. Ma nel caso in questione la libertà di stampa non c’entra niente. Che senso ha, infatti, pubblicare liste di privati cittadini quando questo non risponde ad una pubblica utilità? Sarebbe come divulgare i nomi di aderenti a comunità religiose, a partiti politici, ad associazioni sindacali, ad ordini professionali.

A meno che, ed il sospetto è molto forte, non si voglia gettare discredito, additare come diversi… come minoranza i membri di un’associazione che ha svolto, e svolge, nella società un ruolo di promozione culturale e spirituale.

Piuttosto, sarebbe il caso di ricordare che sulla pubblicazione di privati ed ignoti cittadini vi sono in Italia inquietanti precedenti storici.

Si pensi, per esempio, alla campagna contro i massoni, avviata fin dal 1924 da “Il Tevere”, “Battaglie fasciste”, “Roma fascista”.

E si pensi all’edizione del 1938 dei Protocolli dei Savi di Sion con contributi di Preziosi e di Evola e appendice con l’elenco di 9800 famiglie ebraiche.

Insomma quando si lede in modo arbitrario uno dei diritti fondamentali dell’uomo, quello della riservatezza, vengono in mente le liste di proscrizione, che poi fossero affisse da commissari politici, o da federali della milizia poco importa, nell’uno e nell’altro coso ciò che scompariva era la libertà, quella di tutti. L’Opinione Edizione 119 del 13-06-2008

(precedenti postic 9 e 11 giugno 2008)

Sky: 'The History Channel'


lunedi' 16 giugno 10.35 I misteri della Massoneria Documentario "Le origini".

martedi' 17 giugno 13.20 I misteri della Massoneria Documentario.

venerdi' 20 giugno 16.05 I misteri della Massoneria Documentario.

sabato 21 giugno 10.35 Le citta' segrete Documentario. "Le citta' della Massoneria: Boston e Philadelphia"




giovedì 12 giugno 2008

L'anima del Mondo. Una Pagina del Fr.llo Paolo L.


Una pagina del Fr.llo Paolo L. Ricevo dal Fr.llo Giovanni P. questa bellissima pagina che inserisco nel Blog. Grazie Fr.llo Giovanni. (A.Duranti)

Carissimi, copio e incollo, invece, una celebre pagina del Fr. Paolo L., uno degli ultimi conoscitori di Alchimia, trascorso da poco oltre il velo e che ho avuto la fortuna e la gioia d’incontrare. Con l'auspicio d'aver fatto cosa gradita, vi abbraccio con affetto, vostro Giovanni P. K+T

I quattro elementi rappresentati da D. Stolcius von Stolcenberg, Viridarium chymicum, Francoforte 1624

L’ANIMA DEL MONDO

Uno dei primi manuali di chimica in senso moderno, apparso verso la fine del XVII secolo, inizia con una affermazione che incuriosisce e fa riflettere.

Essa testimonia di un clima intellettuale di cui non si può non tener conto, se si vuole comprendere lo spirito che animava lo studioso del passato, fosse o no un filosofo ermetico.

É il “Corso di Chimica del Signor Nicolò Lemery ch’insegna il modo di far l’Operationi che sono usuali nella Medicina con Metodo facilissimo et Ragionamenti sopra ciascuna Operatione”.

Lo leggiamo nella traduzione dall’originale francese di Nathan Lacy di Londra, Medico Fisico, pubblicata in Bologna, per Giulio Borzaghi, 1700 con Licenza de’ Superiori (1).

A pagina 2, il capitolo “De Principij della Chimica” insegna: “ Il primo principio che si può ammettere per la composizione de Misti É uno spirito universale che essendo sparso da per tutto, produce diverse cose secondo le diverse Matrici ovvero Pori della Terra ne quali si trova rinchiuso: Ma essendo questo principio alquanto metafisico, e non soggiacendo à sensi, è bene di stabilirne de sensibili, e per questa ragione addurrò quelli che comunemente sono in uso”.

Il concetto è antico.

Viene chiaramente e diffusamente studiato per la prima volta in Occidente nel Timeo da Platone, e si trasmette per una linea ininterrotta lungo tutti i secoli che separano il filosofo greco dallo spagirista francese.

Sarà forse il caso di ricordare qui che per uno di quei fatti che sembrano prova di una qualche partecipazione provvidenziale, il dialogo platonico fu l’unico a conservarsi nella latinità medioevale, seppure nella traduzione di Calcidio, cosicché la sua dottrina non fu mai persa.

Così poco lo fu, anzi, che in quel XII secolo che vide la rinascita in Europa, o il ritorno se si preferisce, dell’antica alchimia, la nozione di Anima del Mondo o di Spirito Universale, era normale sostegno di ragionamento non solo del filosofo, ma anche, e specialmente del teologo.

A Chartres dove, a fianco della Cattedrale di pietra, si continuava a studiare l’Ermetismo, ancora nell’unico testo sopravvissuto, per caso proprio il più completo e il più utile, il “Sermo Perfectus” come fu chiamato quello che ora è noto come l’Asclepio di Ermete Trismegisto, Guglielmo di Conches nelle sue glosse “In Timeum” scriveva: “Anima mundi est naturalis vigor rerum quo quedam res habent tantum moveri, quedam crescere, quedam sentire, quedam discernere”. (2)

“L’Anima del Mondo è un’energia naturale delle cose per cui alcune hanno soltanto la capacità di muoversi, altre di crescere, altre di percepire attraverso i sensi, altre di giudicare”.

Il nostro teologo, chierico e professore, in realtà rischiò di andare davvero oltre i limiti consentiti quando, commentando Boezio, osò precisare la teoria ermetica in tutta la sua crudezza.

« Sed quit sit ille vigor queritur. Sed, ut mihi videtur, ille vigor naturalis est Spiritus Sanctus, id est divina et benigna concordia que est id a quo omnia habent esse, moveri, crescere, sentire, vivere, discernere”.

“Ma ci si chiede cosa sia quell’energia. Ma, come mi sembra, quell’energia naturale è lo Spirito Santo, cioè una divina e benigna armonia che è ciò da cui tutte le cose hanno l’essere, il muoversi, il crescere, il sentire, il vivere, il giudicare”. (3)

Completandola infine con questa affermazione, di estremo valore per l’esatta comprensione degli scopi dell’Opera alchemica: « Quedam enim corpora vegetat et facit crescere ut herbas et arbores: quedam facit sentire, ut bruta animalia; quedam facit discernere, ut homines, una et eadem manes anima; sed non in omnibus exercet eandem potentiam, et hoc tarditate et natura corporum faciente ».

“Infatti alcuni corpi li vivifica e fa crescere, come le erbe e gli alberi: alcuni li fa percepire attraverso i sensi, come gli animali bruti; alcuni li fa emettere giudizi, come gli uomini, una e la stessa permanendo l’anima; ma non si sviluppa il medesimo potere in tutti, ciò a causa dell’inerzia e della natura dei corpi”.

Proprio questo hanno sempre sostenuto i filosofi ermetici.

Essi dicono che alla base di tutta la Creazione sta uno Spirito, creatore e rettore del mondo “che è diffuso nelle opere della natura come per una continua infusione, e che muove ogni universale e ogni particolare secondo il suo genere, per mezzo di un atto segreto e perenne”.

La frase è del D’Espagnet,(4) ma potrebbe essere stata scritta da qualunque altro alchimista.

Così il Nuysement, che si è più diffuso su questo punto della dottrina, scrive che è “lo spirito universale che dà vita e movimento a tutte le membra di questo grande corpo (cioè il Mondo) .

Spirito generale nel quale stanno occultamente racchiuse le vive semenze dei tre generi: dal quale sono prodotte tutte le cose del mondo: per mezzo del quale esse crescono, persistono e si moltiplicano, e in cui esse si debbono tutte ridurre, quando avranno raggiunto il limite che ha loro fissato la Natura”. (5)

Concludiamo le nostre citazioni con il Cosmopolita, che nell’Epilogus seu Conclusio del suo Novum Lumen Chemicum ex Naturae Fonte et manuali Experientia depromptum “Nuova Luce Chimica estratta dalla fonte della Natura e dalla esperienza manuale”, riassume tutto l’arcano con questa breve frase che è già anche un suggerimento operativo: “….este enum in aere occultus vitae cibus, quem nos rorem de nocte, de die aquam vocamus rarefactam, cujus spiritis invisibilis congelatus melior est quam terra universa”.

“ …Infatti nell’acqua sta l’occulto cibo della vita, che noi chiamiamo di notte rugiada, di giorno acqua rarefatta, il cui spirito invisibile congelato è migliore della terra intera…”. (6)

Come si vede, non si fa gran mistero dell’assunto teorico fondamentale di tutta la filosofia ermetica, e non vi è bisogno di scomodare astruse concezioni psicoanalitiche o complicati esoterismi tibetani, per chiarire una volta per tutte lo scopo e il metodo dell’antica alchimia.

Per parafrasare il grande adepto scozzese, ripeteremo anche noi che tutta l’opera è riassumibile in poche parole: se esiste uno Spirito Universale, base intelligente e fondamento vitale di tutta la manifestazione universale, posto che esso non solo anima tutti i corpi, ma che questi preesistono tanto più incorrotti nel loro stato quanto più ne sono colmi, allora, per dirla col Nuysement: «Un grain de cet esprit, de celeste origine, pris seul, fais plus d’effects Qu’n pot de medecine», «un grano di questo spirito d’origine celeste, preso da solo, ha più efficacia di un vaso di medicina». (7)

La corporificazione di questo Spirito è da sempre lo scopo ultimo delle fatiche alchemiche.

Il risultato, convenientemente preparato, ha tradizionalmente il nome di Pietra Filosofale.

L’insieme delle operazioni necessarie per giungervi, si chiama Grande Opera.

Ci domandiamo se non ci siamo resi responsabili di una divulgazione colpevole.

Veramente non lo crediamo.

Ciò che abbiamo appena enunciato con tanta chiarezza era così noto ed evidente ancora pochi secoli fa, come pensiamo di avere dimostrato, che soltanto la pigrizia o la distrazione dei nostri contemporanei può averlo cancellato così totalmente dalla nostra cultura, da farlo apparire come un oscuro segreto esoterico.

Piuttosto ci scusiamo per l’estrema semplificazione cui ci siamo adattatati per economia di discorso.

In effetti avremmo dovuto distinguere più precisamente tra Anima del Mondo e Spirito Universale, questo essendo in un certo senso il sostegno di quella.

D’altronde per chi vorrà approfondire i testi sono numerosi, ed alcuni li abbiamo indicati qui.

Quello che ci premeva era spiegare, come si è detto, lo scopo della ricerca alchemica. Scopo che evidentemente non può essere raggiunto se non attirando in qualche modo lo Spirito all’interno di un contenitore capace di raccoglierlo e non lasciarselo sfuggire. Un vaso, cioè, che sia chiuso ermeticamente.

Dobbiamo veramente ricordare, a questo punto, e dopo quello che abbiamo detto, che questa ricerca, questa “Quête” del Santo Graal, ha ispirato le più belle leggende della poesia medioevale? E che di questo Vaso si parla nelle più antiche mitologie, tant’è che lo ritroviamo, contenitore e prigione del Dio del vento e delle tempeste sin presso gli Ittiti? (8)

Comunque sia, la ricerca di questa materia è il primo problema e il primo vero segreto, che si pone all’alchimista operativo.

Leggiamo cosa ci dice in proposito il sieur Gosset, Medico, nelle sue Revelations Cabalistiques: « …L’esprit universel est de sa nature très subtil & invisible, & jamais il ne peut paroitre à nos yeux, qu’il ne s’envelope de quelche matiere visible plus grossiere, & de cette matiere plus prochaine, capable de lui servir d’ecorce, sont les corps subtils, aqueux, salineux, sulphureux».

“Lo spirito universale è per sua natura sottilissimo ed invisibile, e non può mai apparire ai nostri occhi, se non che si ricopra di una qualche materia visibile più grossolana, e questa materia più prossima, capace di servirgli da scorza, sono i corpi sottili, acquosi, salini, sulfurei…(9).

A cosa si riferisce dunque l’esercizio allegorico cui si dedica la coppia filosofale nella 4° tavola del Libro Muto – Mutus Liber (10) - così parlante nella sua splendida semplicità? I nostri due artisti stanno proprio raccogliendo pazientemente nell’epoca propizia, quello spirito che discende con un fascio irresistibile da un a zona centrale del cielo, posta tra il sole e la luna, perché infatti:…Ejus pater est Sol, mater Luna “suo padre è il Sole, sua madre la Luna” come insegna la Tavola di Smeraldo.

Limojon de Saint-Didier, con più precisione dal punto di vista sperimentale, lo chiama “oro astrale”, distinguendolo dagli altri due che esistono in natura, e che sono quello elementare e quello metallico: “Il primo è un oro astrale il cui centro è nel Sole, che per mezzo dei suoi raggi lo comunica insieme alla sua luce a tutti gli astri che gli sono inferiori.

É una sostanza ignea e una continua emanazione di corpuscoli solari, che, grazie al movimento del sole e degli astri, essendo in un perpetuo flusso e riflusso , riempiono tutto l’universo; tutto ne è penetrato nella distesa dei cieli sulla terra e nelle sue viscere, noi respiriamo continuamente questo oro astrale, queste particelle solari penetrano nei nostri corpi e ne esalano senza posa”. (11)

Ancora un a volta nulla di nuovo: già gli stoici avevano collegato l’anima del mondo con il sole, e in occidente Scoto Eriugena ne aveva accennato chiamandola solis filiam – figlia del sole - .

Vale però la pena di ricordare che Guglielmo di Conches critica questa teoria, ponendone il centro in medietate: “non in sole, ut quidam dicunt, quia idem Plato dicit solem non esse medium, sed post lunam positum” – nel mezzo: non nel sole, come alcuni dicono, perché lo stesso Platone dice che il sole non è mediano, ma posto dopo la luna – e in realtà concordiamo con lui, così come la stessa tavola del Libro Muto ci dimostra, ma riconosciamo anche che non vi è contraddizione con l’insegnamento di Limojon.

Per tornare al tema che stavamo trattando, vediamo dunque che il primo problema operativo che l’alchimista deve affrontare, non può che essere quello di trovare o costruire un corpo attrattivo, un magnete che sia in grado di attirare e corporificare lo Spirito.

Per un gioco verbale molto trasparente questo corpo fu chiamato Magnesia nella tradizione occidentale, in greco magnhsia, termine tecnico che si ritrova solo nei testi di alchimia, e che non va evidentemente confuso col carbonato di magnesia, cui fu attribuito solo nel XIX secolo.

Diventa allora molto chiaro, anche se di difficile attuazione, il suggerimento dell’Undicesimo Discorso, Sermo Undecimus, della Turba dei Filosofi, Turba Philosophorum: …argentum vivum acipite, & in corpore magnesiae coagulate “prendete l’argento vivo, e coagulatelo nel corpo della magnesia”. (12)

Dove si vede che lo Spirito Universale è chiamato Argento Vivo, o Mercurio, con un simbolismo che si riferisce tra l’altro al ruolo sostenuto da questo dio nella mitologia antica. (13)

Nel XVII e XVIII secolo il dibattito su quello che avrebbe potuto essere il “magnete” migliore, occupò a lungo gli studiosi.

Non vi è personaggio del mondo intellettuale dell’epoca che non sia intervenuto nella discussione.

Dato che un assunto che allora sembrava ovvio, era che “il simile è attratto dal simile”, il corpo che ricevette il maggior numero di consensi fu senza dubbio il salnitro, non appena i chimici scoprirono la sua estrema diffusione in natura.

Uno dei più accesi sostenitori di questa tesi fu il Glauber.

Nel terzo capitolo della prima parte della Prosperitas Germaniae…, afferma: “Superest ut confirmemus, quod nitrum non modo in Vegetabilium, et Animalium subjectis copiosissime lateat, sed etiam ex lapidibus, scopulis rupibus, montiumque cavernis, ac in plurimis aliis locis ex plano campo effodiatur et paretur…”.

“Ci resta da confermare che il nitro non solo si cela abbondantissimo nei soggetti dei Vegetali e degli Animali, ma si ricava e appare anche dalle pietre, rocce, rupi, caverne dei monti e in molti altri luoghi della pianura”. (14)

Il Glauber ne traeva una conclusione che ci sembra un po’ troppo spagirica, ma che era senza dubbio influenzata dalla constatazione che il salnitro si forma spontaneamente nei luoghi umidi e oscuri come s e fosse unna coagulazione spontanea dell’aria.

Vale comunque la pena di leggerla… Siquidem hactenus intelleximus ab omnibus rebus, herbis nimirum, lignis, quadrupedibus et reptilibus animalibus, avibus in aere et piscibus in aquis, imo ab ipsis elementis terra, acqua, aere et igne, nitrum sive Salempetrae suppleditari, consequens est ut sit Spiritus ille Universalis tam decantatus,ine quo nihil nec vivere nec esse potest.

“Se dunque sin qui abbiamo compreso che il nitro o Salnitro abbonda in tutte le cose, nelle erbe certo, negli alberi, negli animali, nell’aria e nei pesci nelle acque, anzi negli stessi elementi terra, acqua, aria e fuoco, ne consegue che sia quello spirito Universale tanto decantato senza il quale nulla può vivere o essere”.

Più corrette filosoficamente, seppure ancora ferme ad un punto di vista strettamente spagirico, le considerazioni del Grimaldy che nota:“Il sal Nitro è un magnete che attira senza posa un sale simile dall’aria, che lo rende fecondo e vivificante…..Questa unione del superiore e dell’inferiore non è una fantasia. ….Ammettendo che tutto ciò che i filosofi dicono di sublime nei riguardi del Nitro sia vero, bisogna nel contempo ammettere che essi intendono parlare di un Nitro Aereo, che è attirato come sale più bianco della neve per la forza dei raggi del sole e della luna da un magnete che attira lo spirito invisibile; quella è la magnesia dei filosofi.

E l’agente con cui si compongono il loro dissolvente, o mercurio filosofico, che apre il misto sino nel suo centro”. (15)

Un confronto don un passo di un autentico adepto dimostra quanto fosse vicino il Grimaldyalla dottrina corretta:“…Ma quando (l’oro dei saggi) perfettamente calcinato ed esaltato sino alla purezza ed alla bianchezza della neve ha acquisito grazie al magistero una simpatia naturale con l’oro astrale, di cui è diventato visibilmente il vero magnete, egli attira e concentra i se stesso una così grande quantità di oro astrale e di particelle solari, che riceve dall’emanazione continua che se ne fa dal centro del Sole e della Luna, che si trova nella disposizione prossima ad essere l’oro vivente dei Filosofi…”. (16)

Si sperimentò comunque con vari altri sali, alcuni dei quali sono poi finiti nella farmacopea normale e vi si trovano ancora. Non dobbiamo qui dimenticare il grande rivale del salnitro, il Tartaro di vino, anzi il cosiddetto sale fisso che se ne estraeva per calcinazione e lisciviazione (da non confondere con il cremore di tartaro). Questo sale aveva dalla sua due argomenti interessanti. In primo luogo esso derivava dal vino, e dunque da una bevanda considerata una forma di quintessenza solare naturale. In secondo luogo esso aveva la proprietà di dissolversi naturalmente in olio, detto “olio di tartaro per deliquio”, se lasciato in vaso aperto in luoghi umidi. Il che pareva dimostrare una potenza di attrazione dall’aria (ricordiamo, per una annotazione un po’ frivola, che quest’olio era usato per lo più a formare cosmetici che rendessero bella la pelle delle dame).

Di tutti questi tentativi racconta Filalete in un capitolo che nei suoi commenti suggerisce l’unica via che conduca correttamente al vero magnete, e in cui tra l’altro dice che alla fine i Filosofi: ...salia cuncta repudiarunt, UNO SALE excepto, qui est Salium Ens primum, qui quodvis metallum dissolvit, eademque opera mercurium coagulat; at hoc non nisi via violenta” “…ripudiarono tutti i sali, eccettuato UN SOLO SALE che è il primo Ente di tutti i sali, che dissolve qualsiasi metallo, e nelle medesima operazione coagula il Mercurio; ma ciò non se non per una via violenta”. (17) Più originale, l’Orthelius, nel suo commento al testo del Cosmopolita, ci insegna un metodo nuovo. É nel quinto capitolo, intitolato “Dell’attrazione dell’acqua aerea…”. Si tratta di un curioso strumento di cui si dà il disegno, che posto ad una finestra, di notte, attira lo spirito e lo coagula grazie ad una notevole differenza di temperatura creata tra la cima ed il fondo, e lo fa defluire in un vasosottostante, dove giunge sotto forma di acqua freddissima. (18)

Il misterioso alchimista però non dà evidentemente tutti i particolari dello strumento, peraltro interessante. I curiosi potranno trovare delle aggiunte utili nel testo postumo del Grimaldy, che descrive qualcosa di analogo in un capitolo intitolato “Preparazione della terra vitriolica o del magnete astrale”, dove l’autore afferma tra l’altro che “…dopo un certo tempo si avranno più di due pinte di spirito universale…”. (19)

Non possiamo terminare questo studio, senza ricordare l’uomo che per primo portò nella scienza profana il concetto, sino a quel momento solo ermetico, dell’azione a distanza.Stiamo evidente mente parlando di Isaac Newton, di cui probabilmente non è noto che si dedicò per la maggior parte della vita allo studio ed alla pratica alchemica. Anzi, la mole degli scritti e diari di laboratorio alchemici del grande scienziato non lasciano dubbi sul fatto che fu proprio l’alchimia ad occupare la parte più importante del suo tempo e delle sue energie. (20)

Questi manoscritti sono stati salvati da John Mainard Keynes. Anche il grande economista aveva degli interessi meno noti. Essi attendono ancora uno studio completo che ci faccia pienamente comprendere ciò che si nasconde dietro alcune grandi intuizioni newtoniane. A questo proposito ricordiamo qui un’affermazione del Keynes che ci trova affatto concordi: “Newton non era il primo del secolo della Ragione, era l’ultimo del secolo dei Maghi, l’ultimo dei Babilonesi e dei Sumeri, l’ultimo grande spirito che penetrava il mondo del visibile e dello spirito con gli stessi occhi di coloro che incominciarono a edificare il nostro patrimonio intellettuale un po’ meno di 10.000 anni fa”. (21)

La ricerca alchemica di Newton, per quello che Abbiamo potuto veder delle sue note, lo condusse su di una strada diversa da quelle che abbiamo descritto sin qui. Egli aveva visto nel regolo di antimonio marziale, come si chiamava allora il metallo ottenuto dalla reazione tra il ferro e il solfuro di antimonio naturale, o stibina, qualcosa che lo aveva profondamente impressionato. In effetti il regolo, se ottenuto correttamente, nel solidificarsi crea in superficie una figura stellata formata da unna serie di linee convergenti verso un punto centrale. Egli ne dedusse che si trattava di un fenomeno attrattivo naturale. Abbiamo in proposito un passo del testo del Cosmopolita con una nota manoscritta di Newton, che vale la pena di leggere per intero. Precede la citazione, tratta dal nono capitolo del Novum Lumen: « Est & aliud chalybs, aui assimilatu huic, per se à natura creatus, qui scit ex radiis solis (mirabili vi & virtute) elicere illud quod tot homines quaesiverunt, & operis nostri principium est”. Cui segue la nota di Newton: Iste aliud (& proprie dictus) Chalibis est antimonium nam per se creatura (sine arte) creatur & est operis principium; nec plura sunt quam duo principia, Plumbum et Antimonium

Li traduciamo nell’ordine:

“Vi è anche un altro acciaio che si assimila a questo, creato per sé dalla natura, che sa estrarre dai raggi del Sole, con mirabile forza e virtù) ciò che tanti uomini cercarono, e che è il principio della nostra opera”.

“Quest’altro acciaio (così giustamente chiamato) è l’antimonio; infatti è creato naturalmente da se stesso (senza artificio) ed è l’inizio dell’opera; e non vi sono più che due principi, il Piombo e l’Antimonio”.

Che il teorico dell’attrazione universale “a distanza” abbia tratto proprio dai suoi studi ed esperimenti alchemici tanto da rivoluzionare la scienza profana, è un dubbio che a questo punto spero appaia ragionevole. Sembrerebbe che sia bastato u leggero vento di saggezza spirante dagli antichi templi di Heliopolis, perché l’uomo si inorgoglisse potente sulla natura. La conclusione è certamente tale da indurci ancora e sempre alla massima prudenza. Fu nel giorno che gli ortodossi dedicano alla Metamorfosi, nel 1945, che l’uomo si è illuso di avere compiuto davanti al mondo la Grande Opera, recitando, blasfemo, versetti sacri della più antica tradizione. Ma questo risultato era stato ottenuto PER ARTEM DIABOLICAM

Note:

1 - É migliore l’edizione francese del 1757 per le utilissime note aggiunte da Baron, Dottore in Medicina dell’Accademia Reale.

2 - Questa e le altre citazioni delle opere di Guglielmo sono tratte da T Gregory Anima Mundi Sansoni, Firenze 1955. La traduzione, come le altre che seguono, sono dell’autore dell’articolo.

3 - Guglielmo di Conches non fu l’unico ad identificare l’Anima del Mondo con lo Spirito Santo. Il più illustre sostenitore di questa dottrina sembrerebbe sia stato Abelardo. Contro questa tesi si ersero Guglielmo di Saint-Thierry e Bernardo di Clairvaux. Abelardo fu infine condannato nel concilio di Sens per 19 proposizioni giudicate eretiche: la terza era: Quod Spiritus Sanctus sit Anima Mundi.

4 - Jean D’Espagnet « …Enchiridion scilicet Physicae restitutae, in quo Verus Naturae concentus exponitur plurimique antiquae Philosophiae errores per canones & certas demonstrationes dilucidé aperiuntur….” In J. Jacobi Mangeti Biblioteca Chemica curiosa seu Rerum ad Alchemiam pertinentium Thesaurus…..Genevae MDCCII, libri III, sect. III, subsect IIII. Il nome dell’autore è celato nell’anagramma « Spes mea est in agno ».

5 - Clovis Hesteau de Nuysement Les vision hermetiques et autres poèmes alchimiques suivis des Traictez du vrai sel secret des Philosophes et de l’Esprit General du monde. Texte annoté et presenté par Silvain Matton, Paris 1974.

6 - Novum Lumen Chemicum ex Naturae Fonte et manuali Experientia depromptum Cui Accessit Tractatus De Sulphure, Auctoris anagramma Divi Leschi Genus Amo. In Musaeum Hermeticum Reformatum et Amplificatum. Francofurti, apud Hermannum à Sande MDCLXXVII, PAG 545. Il motto nasconde il nome Michael Sendivogius, ma il testo del Novum Lumen è senza dubbio da attribuirsi al maestro di questi. L’Adepto Cosmopolita, identificato con lo scozzese Alexander Sethon. In effetti, come nota E. Canseliet, l’anagramma si riferisce al secondo trattato.

7 - Nuysement, Op.cit.. Poeme Philosophique de la verite de la Phisique Mineralle, vv. 237-38

8 - Margarete Riemschneider Miti pagani e miti cristiani, Rusconi edit. Milano 1973

9 - Revelations Cabalitiques d’une Medecine Universelle tirée du Vin. Avec une manière d’extraire le sel de rosée. Et une dissertation sur les Lampes sepulchrales. Par le Sieur Gosset, Medecin. A Amiens . Aux dépens de l’Auteur. Avec Privilege du Roi MDCCXXV

10 - L’Alchimie et son Livre Muet (Mutus Liber). Reimpression integrale de l’edition originale de la Rochelle 1677. Introduction et commentaires par Eugéne Canseliet F.C.H. disciple de Fulcanelli. Editions Suger 1986.

11 - Limojon de Saint-Didier Le Triomphe Hermetique, Introduction et notes d’Eugene Canseliet. Denoel, Paris 1971 pag. 164.

12 - Turba Philosophorum ex antiquo manuscripto codice excerpta, qualis nulla hactenus visa est editio in Theatrum Chemicum, Volumen Quintum, Argentorati M.DC L.X.

13 - Vedi per esempio l’Epoistola LV et ultima dell’ Apographum hactenus ineditarum M. Sendivogii, seu I.I.D.I. Cosmopolitae vulgo dicti in B. B. C. lib. III, sect. II, subesct. XI, da dove estraiamo questo passo molto chiaro: Secundum homonimiam noster spiritus universalis antequam in magnesia nostra quam subjectum ipsius vocamus, receptus sito vocatur Mercurius Philosophorum… “ Per omonimia il nostro spirito universale, prima di essere stato raccolto nella nostra magnesia, che chiamiamo suo soggetto, si chiama Mercurio dei Filosofi….”.

14 - Prosperitas Germaniae, pars prima in quâm de vini, frumenti et lignii concentratione, eorundemque utiliore quam hactenus usu agitur….Germanice in lucem edita a Johanne Rudolpho Galubero et a philochimico quodam latinitate donata. Amstelodami apud Johannem Janssonium. M.DC..LVI cum privilegio.

15 - Oeuvres Posthumes de M. de Grimaldy, premier medecin du Roy de Sardaigne, & chef de l’Université de Medecine de Chambery….a Paris chez Durand, rue Sant Jaques au Grifon M.DC.XLV Avec approbation & privilege du Roi

16 - Limojon. Op cit. pag. 166.

17 - Introitus apertus ad Occlusum Regio Palatium, Authore Anonimo Philaleta Phiosopho. Cap. XI “De inventione perfecti Magisterii” in B. C. C. lib III, Sect. III, subsect IV.

18 - Orthelius Commentator in Novum Lumen Chymicum Michaelis Sendivogi Poloni, XII figuris in Germania repertis illustratum. Et anno 1624 in gratiam geminorum Hermetis Filiorum publicis iuris factum. Num verò ex Germanica lingua in Latinam translatum in B.B. C. Lib. III Sect. II, Subsect. XI . Lo strumento di cui si parla è rappresentato nella figura sexta e il suo uso nella figura quinta.

19 - Grimaldy, op. cit. pag. 218

20 - Per un approfondimento di quanto segue vedi: B. J Teeter Dobbs Les fondaments del l’Alchimie de Newton. Guy Tredaniel Edition de la Maisnie, Paris 1981 da cui abbiamo tratto la nota al brano del Cosmopolita.

21 - John Mynard Keynes: Newton the man in “The Royal Society Newton Tercentenary Celebrations”, 1946 Cambridge University Press.